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Gomez: “Gasperini mi ha detto che mi vuole bene. Abbiamo fatto tanto per l’Atalanta”

Le parole del Papu sull’Atalanta e il rapporto con Gasperini

Il Papu Gomez è tornato a parlare della sua Atalanta. Lo ha fatto ai microfoni di Sky Sport, parlando anche del rapporto ricucito con Gian Piero Gasperini. Tra l’argentino e l’allenatore c’è stata una reunion in memoria dei bei tempi trascorsi insieme.

 

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Gomez: “Bello rivedersi con Gasperini”

L’ex fantasista dell’Atalanta ha parlato della reunion con Gasperini: “Gasp ha fatto un gesto straordinario, sapeva che abitavo qui e mi ha chiamato dicendomi che dovevamo vederci. Mi ha detto che mi vuole bene. Insieme abbiamo fatto tanto per l’Atalanta, abbiamo cenato in città alta, tre o quattro ore a chiacchierare, tantissimo sul calcio. È stato bellissimo“. 

 

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Il Papu ha parlato anche della Champions League, con l’esordio dell’Atalanta che si avvicina: “Ci sarà da abituarsi, ma sicuramente sarà bello, con tante squadre forti. Per l’Atalanta sarà tutto da scoprire, e sarà emozionante vederla sfidare certe big, sette o otto anni fa era inimmaginabile. Dove arriva? È la più europea delle italiane, può arrivare in alto. Se andrò allo stadio? Magari, però ho sempre paura di emozionarmi troppo“. 

 

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Champions dove l’Atalanta, ai tempi del Papu, si era fermata solo ai quarti contro il PSG: “Siamo stati vicini a un grande traguardo, ma eravamo un po’ tirati fisicamente, anche per il numero dei giocatori a disposizione. Loro hanno messo dentro Mbappé e anche quello fa la differenza. Sicuramente già ai tempi percepivo che l’Atalanta era una squadra forte, davamo la sensazione di vincere con chiunque e segnavamo quattro o cinque gol con tranquillità“. 

Ma anche dopo la fine della sua avventura nerazzurra, l’argentino è rimasto tifosissimo: “Dublino mi ha esaltato tantissimo per la personalità della squadra. Più emozionante del Liverpool, anche perché una finale è sempre una finale. Lookman? Mi piace molto, ma penso siamo diversi, forse la mia prima versione del 2016, quando giocavo più largo, poi sono diventato trequartista“.