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Pappe, calcio in casa e dediche speciali, Eleonora Calderoni racconta il suo Marco: “Prima di lui odiavo il calcio”

⁠⁠⁠L’amore può tutto. Anche far cambiare idea ad una donna su i propri gusti. “Il calcio letteralmente lo odiavo”, racconta Eleonora Paternò a gianlucadimarzio.com. “Poi ho conosciuto Marco e ho iniziato ad andare allo stadio e a capire qualcosa di questo mondo”. Marco di cognome fa Calderoni ed oggi è un giocatore del Novara. Ma con Eleonora si sono conosciuti anni fa, quando lui era del Grosseto e l’incontro avvenne in una pizzeria. La favola diventa subito 2.0, dalla pizzeria a Facebook: durante l’estate, Marco ed Eleonora iniziano a vedersi ad inizio stagione, innamorandosi e fidanzandosi quasi subito.

“Ricordo benissimo la mia prima partita allo stadio di Grosseto, la prima volta che vedevo Marco giocare, avevo iniziato a conoscerlo ed era bello comprendere il suo mondo. Ho iniziato a fare anche il tifo. Marco era timido ed introverso all’inizio della conoscenza ma è stato divertente – si confida così Eleonora – e sa anche essere molto romantico”. E non bisogna neanche andare troppo indietro nel tempo per scoprirlo. Lunedì scorso, dove durante Novara- Verona, è arrivato per Eleonora un gol con dedica. “E non era la prima volta”, ammette così Eleonora. “Il primissimo è arrivato a Bari, durante la mia gravidanza. Sono stata emozionantissima, anche se l’ho visto dalla tv poiché giocavano in trasferta”.

Dal campo alla casa. “Solo all’inizio stupiva si metteva ai fornelli, mentre adesso tocca fare tutto a me. A lui piace tanto la mia carbonara anche se andiamo ghiotti per il sushi. Una volta ho provato anche a farlo io in casa”. Poi nel 2014 è arrivato Tommaso. “Marco è bravissimo con lui: è paziente, giocano per ore, e naturalmente a calcio, non lo devo dire però troppo ad alta voce, altrimenti si monta la testa”, scherza così Eleonora parlando dei sue due ragazzi. “Anche Tommaso è pazzo per il calcio, la sua prima volta allo stadio è stata a Bari. Aveva solamente 3 mesi, stava benissimo, dormiva e io lo allattavo. Adesso ogni volta che va allo stadio tifa e segue suo papà senza perderlo mai di vista. La sua passione per il calcio è fortissima: a un anno camminava e tirava calci al pallone”.

Si potrebbe dire che buon sangue non mente allora. Bisognerà aspettare un po’ ancora per capire se seguirà le orme di suo papà o cambierà ruolo, ma per il momento c’è un altro bomber in famiglia. “Andiamo sempre allo stadio e proviamo a seguirlo con qualsiasi tipo di clima: sole, freddo, neve. A casa abbiamo anche un rito scaramantico: ogni giovedì sera facevamo i fiori di zucca fritti, perché quando li mangiavamo Marco segnava, quando quello non funzionava più…”, Eleonora ride e non svela l’attuale portafortuna.

“Mi piace molto Novara, mi trovo bene: nel tempo libero passeggiamo molto. Essere moglie di un calciatore non è sempre facile, ogni volta che si cambia città e squadra bisogna ricominciare tutto da capo, nuova casa, nuovi amici, nuova vita, ma per amore si fa tutto”. Il cuore d’altronde conosce ragioni, che la ragione non conosce.

Virginia Robatto