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“Papà mi portò a vedere la Roma, mi innamorai dell’Empoli”: il libraio Amedeo, un cuore azzurro nel cuore di Roma

Nel cuore di Roma c’è un cuore che batte… e che tifa Empoli. Storia più unica che rara, racconto che non poteva che uscire da un luogo così magico: una libreria che è quasi un museo, dove sugli scaffali non c’è più posto ed i libri diventano mobili o pareti. Qui, a due passi dal Pantheon, la libreria Cesaretti va avanti da cinque generazioni della famiglia Lefevre. Amedeo, 40 anni, ha seguito le orme del padre… professionali però, perché il calcio è un’altra cosa. A sei anni, la mano di papà Saverio lo portò all’Olimpico: c’era Roma-Empoli, Coppa Italia 1983. Finì 0-0 e doveva essere il rito di iniziazione di Amedeo nel tifo giallorosso, ma il cuore batteva già per un’altra. Non era un tradimento, semplice colpo di fulmine per l’azzurro. Quello dell’Empoli, squadra di cui di colpo si innamorò.

E l’amore è arrivato fin qui, inattaccabile negli anni. Nonostante gli sfottò in famiglia, visto che a casa Lefevre prima di lui c’era soltanto il giallorosso a colorare la vita. Adesso anche un bel tocco di azzurro, un tifo per l’Empoli coltivato a distanza ma mai messo in secondo piano. “Papà secondo me sono più forti gli altri” fu la prima dichiarazione d’amore, da allora nulla è cambiato. Sono passate le stagioni, i campionati, sono cambiati giocatori e categorie ma Amedeo se ne è stato sempre lì: nel cuore di Roma, col cuore per l’Empoli. Aveva chiesto una maglia autografata da tutta la squadra, alla vigilia della sfida di domani contro la Lazio Massimo Maccarone ha esaudito i suoi desideri. “10, AMEDEO” stampato di azzurro sulla maglia bianca. Finirà tra libri e volumi antichi, un simbolo di Empoli a due passi dal Pantheon. Anche perché domani, all’Olimpico, casa Lefevre sarà finalmente tutta d’accordo. L’Empoli sfida la Lazio e allora, di domenica, la famiglia sarà davvero riunita.