Roma, Pallotta: “Totti? Forse ha bisogno di tempo per pensare al suo futuro”
Jim Pallotta presenta Fonseca, parla di Totti e racconta i suoi progetti sul futuro. Lo fa attraverso il sito ufficiale della Roma, dove definisce "fantastico" il suo primo incontro con il nuovo allenatore. "Volevamo tutti sederci assieme a Paulo e ad alcuni membri del suo staff, lontani da altre distrazioni, per iniziare a conoscerci bene. L'incontro è stato molto produttivo e positivo e, tra riunioni e cene, ha visto coinvolte circa sei persone della Roma. Abbiamo parlato tanto, ma in realtà abbiamo più cercato di stare a sentire. Abbiamo ascoltato molti dei pensieri riguardanti la sua filosofia di calcio e su come gli piace far giocare le sue squadre. Ha idee molto chiare e penetranti su ciò che vuole realizzare alla Roma e su cosa si aspetta da tutti i nostri giocatori. Si rende anche conto che la Serie A è uno dei campionati tatticamente più preparati al mondo e che potrebbe essere necessario apportare alcuni aggiustamenti, che ci ha spiegato. Ciò che mi ha maggiormente incoraggiato è stata la sua flessibilità”.
Di qui, una riflessione sul calciomercato: "Abbiamo parlato dei calciatori ma questo resta tra noi e lui. Conosce i reparti in cui dobbiamo migliorare e chiaramente ci sono dei calciatori che gradisce di più e che forse vorrebbe vedere a Roma. Il nostro compito è provare a portargli i giocatori e la squadra che possano aiutarlo a ottenere risultati per il suo stile di gioco. Molti di noi stanno lavorando giorno e notte per aggiustare le cose sbagliate e stiamo sempre cercando di migliorare aree che riteniamo già buone. Ad esempio, mercoledì sera siamo rimasti svegli fino a mezzanotte in un ristorante parlando con entusiasmo di quello che dovevamo fare. Inevitabilmente alcuni se ne andranno e ne arriveranno dei nuovi. Se qualcuno non è dedito alla causa al cento per cento o se c’è qualcun altro che non vuole far parte di ciò che stiamo cercando di costruire, allora andrà via. Dopo la scorsa stagione, non possiamo permetterci di avere qualcuno che non si senta impegnato per la nostra causa. È stato molto lusinghiero nei confronti della squadra che abbiamo, in particolare nei confronti dei tanti giovani. Ammette senza alcun dubbio che ci vorrà del tempo affinché i ragazzi si adattino ai suoi metodi e lo stesso varrà per lui nell’approfondire la conoscenza dei nostri calciatori. Ha portato all’incontro anche il suo responsabile della preparazione atletica e ha sottolineato un aspetto: l'importanza che i giocatori siano nella migliore forma possibile. Credevo avessimo creato le condizioni per riuscirci ma negli ultimi anni non le abbiamo sfruttate. Per giocare a un’alta intensità così elevata, i giocatori devono allenarsi ogni giorno in modo molto intelligente. Non penso che i calciatori fossero in ottima forma la scorsa stagione e il più delle volte non è stata colpa loro: questo ha provocato una quantità eccessiva di infortuni. Abbiamo già iniziato a cambiare il nostro programma di preparazione e su questo dettaglio siamo tutti sulla stessa lunghezza d’onda, inclusi Paulo e il suo team. È risultato evidente dal primo giorno che il Club e il nuovo staff abbiano molto da offrirsi reciprocamente in termini di metodi di allenamento”.
Metodi di allenamento, disciplina (“Sarà una delle chiavi principali per raggiungere i nostri obiettivi") e rapporti con la dirigenza. Con il caso Totti a tenere banco: "Era stato invitato, ha preferito partecipare. Ma non so perché. Forse Francesco pensa di avere bisogno di un po’ di tempo per pensare al suo futuro e al suo ruolo nel club, cosa che tutti rispettiamo. Francesco ha vissuto 30 anni nel calcio, la maggior parte dei quali allacciandosi gli scarpini per dare tutto per la Roma. Se Francesco ha bisogno di tempo, noi gli daremo tempo. Sono sicuro che ha tanti pensieri che gli passano per la testa su quello che vuole fare e sa che io sono qui per lui, così come è sempre stato, prima e dopo che smettesse di giocare. Che alcuni di voi mi credano o meno non mi interessa. Nel mio cuore so che ci sono stato. Non ascolterete alcuna critica nei confronti di Francesco né da parte mia né da chiunque altro nella Roma”.
La proposta di Direttore Tecnico gli era arrivata, conferma Pallotta: "Guido Fienga si è seduto al tavolo con lui diverse volte e gli ha parlato del ruolo e di quello che implicherebbe. Si tratta di un ruolo molto importante nel club, probabilmente uno dei più importanti e influenti nella nostra area sportiva e il fatto che vogliamo che sia lui ad assumerlo spiega tutto su quello che pensiamo di Francesco. Insieme al nuovo allenatore, al Direttore Sportivo, a Guido, a Mauro, a me e allo staff che ci supporta, stiamo mettendo insieme una squadra forte, in grado di riportare la Roma a competere per vincere dei trofei e per tornare in Champions League e nelle mie idee Francesco è parte integrante di tutto ciò. Tutti noi insieme, non come singoli, vogliamo solo una cosa: che la Roma vinca. È questo che ci guida. Non si tratta di me, come non si tratta di Francesco, Guido, Paulo o il nuovo Direttore Sportivo: si tratta dell’AS Roma. Francesco è stato determinante nell’aiutarci a portare Claudio Ranieri a Roma. Ha anche avuto un grande impatto nella ricerca del nuovo allenatore, fornendoci molti consigli utili. L’ho già detto nella mia lettera di alcune settimane fa ed è vero: alcuni degli spunti migliori nelle valutazioni su diversi allenatori sono venuti da Francesco. Lavoriamo come una squadra e prendiamo decisioni come una squadra e Francesco ha preso parte a tutte le decisioni sportive che abbiamo preso, soprattutto da quando Monchi è andato via. Tutti sanno che giocatore è stato Francesco, dunque se c’è qualcuno migliore di lui nel giudicare un calciatore a cui siamo interessati allora vorrei conoscerlo. Anzi, quando sono andato a cena con alcuni membri del mio staff a Londra domenica sera, Franco ha ripetuto nuovamente quanto Francesco sia abile nel giudicare un talento. Dall’inizio dell’anno, Guido ed io ci siamo impegnati a trovare un ruolo più importante per Francesco all’interno del nostro gruppo perché lui è in grado di giudicare un talento meglio di ognuno di noi. Guido, Franco e io siamo stati allineati al 100% su quanto riteniamo che Francesco sia importante per la Roma. "Senza alcun dubbio ci piacerebbe vedere Francesco come una parte fondamentale del nostro futuro. Lavorando con i vertici della nostra dirigenza sportiva potrà iniziare a scrivere un nuovo capitolo della sua carriera”.