Palladino si ripresenta: “Il Genoa la mia favola, a Crotone ho ritrovato la fame. Juric farà una grande carriera”
Sorriso stampato in faccia, tanta voglia di ricominciare: sei anni dopo l’addio direzione Parma, Raffaele Palladino al Signorini di Pegli lunedì pomeriggio si è presentato così. Genoa pronto a riabbracciarlo, lui a tornare a casa. “La trattativa è stata un po’ complessa, io ero sotto contratto con il Crotone, devo ringraziare la famiglia Vrenna per avermi dato questa possibilità. Ovviamente il ringraziamento va anche alla famiglia Preziosi che ha fatto sì che questa trattativa si risolvesse nel migliore dei modi: sono felice perché sono tornato a casa, quando sono arrivato al Pio mi brillavano gli occhi”. Racconta l’attaccante dalla sala stampa di Villa Rostan, un ritorno quello a Genova cercato più volte dal classe ”84. “Voi forse non lo sapete, ma non é solo quest’anno che ho provato a ritornare. Anche negli anni passati ho cercato di tornare qui, era un mio sogno che ora si è realizzato. Il Genoa l’ho sempre portato nel cuore perché mi ha dato tanto in passato, il Ferraris é uno stadio incredibile, questa é la mia favola e ora voglio dimostrare in campo di potermela meritare”.
Sull’importanza di Juric nella scelta di tornare a Genova. “Non è che ci volesse molto per convincermi – sorride Raffaele – comunque è stato importante per il mio arrivo qui. Lui conosce me alla perfezione e io conosco lui allo stesso modo. Differenze tra lo Juric giocatore e quello in panchina? Cambia poco, il carattere é sempre quello. È grintoso, sa quello che vuole, è scrupoloso, cura i dettagli, per me è stata una sorpresa incredibile come allenatore, farà una grande carriera e diventerà un grande allenatore, ha le doti sia umane che professionali per farlo”. Sul paragone con Gasperini, lui che li ha avuti entrambi. “Si somigliano, il modulo è molto simile, ci sono però degli accorgimenti diversi, Ivan trova sempre qualcosa per sorprendere gli avversari. L’intensità negli allenamenti li accomuna, però ogni allenatore poi ha le proprie qualità e caratteristiche, io credo che Juric dal lato umano sia fantastico: per lui il gruppo è importante e per noi giocatori questo è molto importante”.
Sulle differenze, invece, tra il primo Palladino rossoblù e il Palladino 2.0. “Non nascondo che per me tornare in B col Crotone è stata una scelta di cuore, per un amico che è Juric al quale ho voluto dare una mano a risalire in serie A. Ma quella scelta è servita anche a me, per dare una svolta alla mia carriera: avevo perso un po’ di fame e l’ho ritrovata. Ora voglio dimostrare di poter essere ancora un giocatore importante in Serie A. Fisicamente sto bene, assimilerò di nuovo gli allenamenti di Juric e cercherò di fare un girone di ritorno importante a partire da domenica, io sono qui sia per dare una mano con lui e soprattutto al genoa. Il nuovo Palladino poi cercherà di dare anche tantissima esperienza a questa squadra”.
Sul derby in arrivo a inizio marzo, lui che ne ha vissuti tanti da protagonista. “So che qui a Genova il derby è qualcosa di magico, io cercherò di dare sempre tutto per questa maglia ma la cosa importante è dare tutto partita dopo partita, poi cercheremo di fare il massimo anche lì e speriamo di vincerlo. Un assist a Simeone come a Milito? Io le partite del Genoa le ho viste tutte, me le registravo, Giovanni è veramente forte. Lavora tantissimo, vedo che è un ragazzo che mette anima e cuore in campo, crede davvero di arrivare molto in alto e ci riuscirà sicuramente”.
Dal futuro al passato recentissimo. “In campo col Crotone fino all’ultimo? Mi ritengo un grande professionista e ho sempre dato tutto per ogni squadra con la quale io abbia giocato, ho dato tutto per vincere la partita con l’Empoli e questo é stato apprezzato sia dalla squadra, dall’allenatore dai tifosi. L’esperienza a Parma? È stata una delusione sotto tutti i punti di vista, quello che mi dispiace è che una cosa del genere non dovrebbe succedere perché a pagano non sono solo i calciatori, che una squadra poi la trovano, ma soprattutto i dipendenti: ho amici che si sono ritrovati senza stipendio. Il Parma lo porto dentro, ma ora ho voltato pagina e penso al futuro col Genoa”. Con un contratto appena firmato. “Di sei mesi, poi nello staff di Juric? Io voglio giocare ancora, sto bene, ho firmato sei mesi di contratto con opzione da giocatore per un altro anno. Poi si vedrà”. Per ora Raffaele correre a Pegli, il suo sogno diventato realtà. La favola é tutta da vivere.