Palermo, Tedino vuole il riscatto col Carpi: “Abbiamo buttato via un’occasione col Novara, ora serve bava alla bocca”
Voltare pagina, e in fretta. Bruno Tedino vuole dimenticare la sconfitta casalinga col Novara, però insiste su una precisazione: “A me, della formazione che faccio, non mi ha mai detto niente nessuno, se non il mio staff. Se col Novara, dopo tre mesi di lavoro, abbiamo fatto una partita nettamente insufficiente, la colpa è dell’allenatore”. Nessuna chiamata dall’alto e nessuna scelta indirizzata da altre voci per un Palermo apparso a dir poco fuori contesto: “Mi sembrava giusto dare una possibilità a chi non aveva giocato a Frosinone. Parlo di Chochev, Jajalo, Trajkovski e Gnahoré, dando linfa a ragazzi affaticati come Szyminski e Murawski, così come Dawidowicz. Ragazzi che hanno tirato la carretta e che hanno necessità di recupero, altrimenti fanno la fine di Bellusci e Aleesami”. Nonostante ciò, Tedino non intende parlare di turnover: “Poi sembra che a giocare siano delle seconde linee. Questo gruppo invece ha dimostrato di non avere titolari e riserve ben definite. Sicuramente qualcosa cambierà, anche in base all’avversario, che ha grandissime qualità strutturali e una grande fame”.
L’avversario, appunto. Un Carpi che tra le mura amiche è stato la bestia nera del Palermo negli ultimi confronti e che Tedino teme per le sue caratteristiche: “Dobbiamo lavorare sulle chiusure preventive, perché mettono la palla sopra su Mbakogu, Nzola o Manconi, si appoggiano alle loro qualità. Serve un grandissimo lavoro preventivo, serve compattezza e bisogna lavorare molto sullo sporco, perché il Carpi è la seconda squadra della Serie B nelle seconde palle”. Il Palermo, invece, deve ritrovare l’unità di gruppo: “Quando un allenatore trova persone con la bava alla bocca, parte con un buon vantaggio. Credenziali simili però vanno costruite insieme da allenatore e squadra. Ci sono allenatori che fanno un calcio maschio e si vede, altri invece preferiscono la fase di possesso, la creatività e la personalità, ma anche lì ci può essere la bava alla bocca. Se un giocatore mette il cento per cento delle proprie possibilità è un vantaggio importante. Mi dà pesantemente fastidio quando la mia squadra non ha un atteggiamento con cattiveria agonistica, non possiamo dimenticarla”.
Una caratteristica da ritrovare. Soprattutto in Nestorovski, ormai a secco da quasi un mese: “Lui a solo non scarta dieci giocatori per fare gol, altrimenti a quest’ora sarebbe al Barcellona o al Real Madrid. Ha bisogno del miglior Coronado, del miglior Trajkovski, del miglior Jajalo, del miglior Chochev, del miglior Murawski, del miglior Rispoli, del miglior Aleesami e del miglior Morganella. L’altra sera dopo mezz’ora si è spenta la luce ed è un dato di fatto, noi ora dobbiamo cercare di fare una vittoria fuori casa che può darci una scossa”. Anche perché, nonostante la prima sconfitta stagionale, la classifica rimane talmente corta da poter vedere la vetta a portata di mano: “Quando eravamo davanti non guardavamo la classifica e lo dico anche adesso, però battendo il Novara saremmo stati primi da soli e questo mi dà fastidio. Abbiamo buttato via un’occasione del genere, se non capiamo questo vuol dire che non siamo pronti per fare un campionato di alto livello”.