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Palermo retrocesso in Serie C, il presidente Albanese: “Sentenza incomprensibile”

Il presidente del Palermo Albanese ha commentato la decisione del Tribunale Federale di retrocedere la squadra rosanero in Serie C. La nostra intervista

Il cielo e la pioggia del pomeriggio palermitano ricalcano nel migliore dei modi l'umore della piazza alla notizia della retrocessione in Serie C da parte del Tribunale Federale (QUI la sentenza e la nuova classifica di B). Mentre i tifosi, amareggiati, hanno preso atto della sentenza, la società di Viale del Fante si è già messa a lavoro per il prossimo grado di giudizio per cercare di ribaltare "Una sentenza incomprensibile".


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A dirlo ai microfoni di Gianlucadimarzio.com è Alessandro Albanese, presidente del Palermo da poco più di una settimana quando è entrata in carica la nuova proprietà: "Stiamo già proponendo l'Appello per dimostrare la capitalizzazione del gruppo che ha acquistato il Palermo e gli imprenditori vicini che hanno rilevato la società – racconta – Dimostreremo che se si pensa di fare un danno irrisorio in realtà questo è superiore, un danno fatto non solo alla società, ma all'intera città, ai tifosi ed ai colori".


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Albanese si dice rispettoso della sentenza, ma al tempo stesso dice che ci si è fidati troppo della giustizia: "Questa città non merita la Serie C, se fosse stato fatto qualcosa di grave l'avrei capito – prosegue – Ho già sentito la famiglia Tuttolomondo, sono più carichi di prima ed hanno la voglia e la volontà di dimostrare la solidità del gruppo". L'amarezza, però, resta per il deferimento dichiarato inammissibile nei confronti dell'ex patron Zamparini, probabilmente l'attore principale di questa vicenda con il caso Mepal: "Non comprendo anche questo – conclude – Probabilmente ci sarà qualcuno che ce lo spiegherà".

A cura di Giovanni Mazzola