Palermo, Novellino ritorna in Serie A con Zamparini: “L’ho trovato più allenatore di prima”
Quanti incroci col destino per Walter Novellino. Il ritorno da Zamparini, quel Napoli portato in Serie A una vita fa e ora primo avversario in rosanero, per cercare dei punti utili a tenere lontano il Frosinone di Roberto Stellone, che proprio con lui fece faville nel capoluogo partenopeo. Tanti ricordi, a sette anni dall’ultima partita su una panchina di massima serie, con la speranza di avere un esito diverso: “Quando si è uniti si esce sempre dalle difficoltà – esordisce Novellino nella sua prima conferenza stampa a Palermo -. Ora incontriamo una squadra fortissima, in corsa per lo scudetto. Noi però abbiamo tanta voglia di fare bene. Sarà difficile, ma ce la giocheremo”.
Si parte dalle certezze di una squadra scombussolata dall’ennesimo cambio in panchina, ma che non può aver perso di colpo tutto il suo potenziale: “Credo nella voglia di ogni giocatore. Il Palermo è una squadra di qualità e devo lavorare sulla testa dei miei giocatori”. Anche perché le intemperanze di Maurizio Zamparini hanno fatto capire subito a Novellino che aria tiri: “L’ho trovato più giovane, più carico. Più allenatore. Ma lo conosco dal 1998, so cosa vuole e io non ho chiesto nulla a lui. Anche ai tempi di Venezia voleva sempre essere informato sulla squadra, dobbiamo essere intelligenti per ponderare certe situazioni”.
Novellino non vuole dunque fare la fine di Iachini, che col presidente ha chiuso bruscamente il suo rapporto dopo oltre due anni di convivenza. Iachini, d’altronde, per Novellino è un “figliolo”, come ammesso dallo stesso allenatore rosanero: “Insieme abbiamo fatto grandi cose, mi ha fatto vincere tante partite. Mi ha lasciato una squadra tatticamente ben messa e ne ero sicuro. Qui conta lavorare solo sulla testa per far bene Vazquez? Può giocare dove vuole”. Parole al miele anche per un altro allenatore, quel Maurizio Sarri che domenica sera proverà a dargli un benvenuto amaro: “Sono contento per i suoi risultati, se li merita”.