“Oggi non possiamo parlare di sport”: le prime pagine dei quotidiani spagnoli il giorno dopo l’attentato di Barcellona
“Hoy no podemos hablar de deporte”. Oggi no, niente sport, niente calcio, niente copertina con Cristiano Ronaldo o Messi. Non c’è tempo, spazio, per queste notizie. Oggi in Spagna e nel mondo c’è solo dolore per la tragedia di ieri. Un attentato terribile che ha colpito, ancora, l’Europa. Ma ogni volta, perché ormai purtroppo non si contano più queste tragedie, è sempre peggio. Ieri è stata colpita una città, Barcellona, e un punto che tutti conoscono: Le Ramblas. Il punto nevralgico di una città meravigliosa, che trasmette vitalità e felicità a chiunque ci passi anche poche ore. Vedere le immagini delle teste di cuoio dentro a La Boqueria, il mercato spagnolo più celebre, fanno male a chiunque. Una città trasformata tragicamente in un film. La gente per terra, le lacrime, il sangue. Le ambulanze, le sirene, i video dei sopravvissuti. Immagini che lasciano senza parole, se non di rabbia e paura. E’ per questo che oggi di sport non si può proprio parlare.