Numeri inopinabili e non solo: il Watford lancia la Niang Cam per rivivere il debutto del francese in Premier
53, 60, 1. Via alla lotteria? Niente affatto. Ma pur sempre (ed ovviamente) questione di numeri, importanti e positivi: perchè se la matematica non è un’opinione, anche sull’ottimo debutto di M’Baye Niang in Premier League con la maglia del Watford si può discutere ben poco. Reminder, per i più distratti: 70 minuti in campo all’Emirates Stadium, nella vittoria ottenuta contro l’Arsenal in FA Cup, per la “prima” in maglia “Hornets”; poi, dopo aver scaldato i motori, la partenza in quarta a Vicarage Road, con l’intenzione di dimostrare quanta voglia ci fosse in lui di provare sulla propria pelle la prima esperienza calcistica in terra inglese.
Milanisti (e non solo) curiosi: “Ma il debutto di M’Baye?”. Eccolo servito dal Watford stesso, attraverso gli account social ufficiali del club, con un focus speciale dedicato solo ed esclusivamente alle giocate del francese negli 81 minuti spesi in campo contro il Burnley: Niang Cam che mostra un calciatore con linguaggio del corpo e movimenti offensivi ben differenti rispetto alle ultime apparizioni in maglia Milan, capace di assistere e segnare con una rarità (il secondo colpo di testa vincente in carriera) il suo primo gol inglese.
Maglia numero 21 sulle spalle, mancino pennellato a pescare la testa di Deeney per sbloccare la gara e tentare il raddoppio, pochi minuti dopo, salvato solamente da un grande intervento di Heaton. Progressioni palla al piede (per 53 tocchi totali) e tentativi (deboli) anche con il destro, prima di provare l’ebbrezza di un abbraccio collettivo con i suoi nuovi tifosi, incrociando di testa sul secondo palo il cross di Holebas: cambi di gioco e nuovi uno contro uno sul fondo con cross interessanti (riusciti nel 60% dei casi) che, nell’insieme, hanno finito per portare ad una totale standing ovation al momento del cambio. Se le immagini valgono più di mille parole, fissatevi pure comodamente su ciò che visivamente accompagna quei numeri che, matematica docet, restano inopinabili. E che hanno restituito momentaneamente al mondo del calcio un Niang dal volto diverso: per capirlo, basta (anche) guardare tutto da un altro punto di vista, a 360°. Quello della Niang Cam…