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Novara, i ricordi, la Cremonese. Simone Pesce: “I miei figli sono nati lì, che risate col massaggiatore Lorenzo”

A trentacinque anni non tutti i calciatori sono ancora titolari inamovibili nelle loro squadre. Temperamento, grinta, tecnica e voglia di non mollare, solo così si può continuare a giocare? Forse, chiedere a Simone Pesce. Classe 1982 e presenza fissa nell’undici titolare della Cremonese di Tesser. Tranne sabato scorso contro lo Spezia: “Non ero al massimo, ora ho recuperato“. Perchè pensa sempre al campo, alla partita successiva. Che: “Non sarà come le altre“.

Novara, sua ex squadra, dove ha passato cinque anni e: “Lì sono nate le mie bambine. Ritrovo tanti amici, sicuramente sarà un piacere“. Perchè in tanti anni leghi di più con le persone che…”magari brillano meno alla luce, come i massaggiatori, o i magazzinieri…come Lorenzo“. Lorenzo De Mani, storico massaggiatore del Novara: “Tutti i calciatori passati da Novara hanno avuto un gran rapporto con lui. E’ stata una parte importante della mia vita, mia moglie è stata benissimo“.

Novara vicina a Torino, tappa fissa visto che Simone è…juventino. “Pronostico? Speriamo di passare il turno, non faccio pronostici“. E la mente corre per forza di cose al doppio successo contro l’Inter ai tempi della Serie A: “Due grandi soddisfazioni. Ancora di più perchè sono juventino? Forse (ride ndr), comunque tra andata e ritorno segnammo quattro gol all’Inter. Nel girone di ritorno facemmo 22 punti, ben sopra la media-salvezza, peccato per quello di andata“.

34 punti complessivi, troppo pochi per salvarsi. Obiettivo salvezza che, oggi, si ripresenta a Cremona: “Sappiamo di dover lottare sempre per ogni punto, l’obiettivo è salvarsi e poi togliersi delle soddisfazioni“. Dopo l’1-0 allo Spezia, la vetta è a tre punti, grazie alla magia di Paulinho: “Tutti conosciamo le sue qualità, un peccato l’infortunio dopo il Perugia. Si è integrato, è molto umile e sappiamo cosa può darci, è un giocatore sopra la media“.

Paulinho capocannoniere con Mokulu, che però ha subito un gravissimo infortunio al tendine d’Achille: “Si era ambientato benissimo, è un bravissimo ragazzo, dispiace tantissimo per il suo bruttissimo infortunio“.
Un sorriso però si staglia, al pensiero dell’allenamento: non importa
il freddo cremonese, in una mattina di dicembre. Venerdì, a pranzo, c’è
il Novara. In quella che è stata casa sua, nella tana del suo passato:
Simone Pesce è pronto.