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Novara, Corini: “Con Palermo un legame che va oltre il calcio. Obiettivi? Possiamo centrare i playoff”

Ritorno al passato per Eugenio Corini che domani tornerà a Palermo, città in cui ha giocato e allenato. L’allenatore del Novara domani tornerà al ‘Renzo Barbera’ da avversario e ai microfoni della Gazzetta dello Sport ha raccontato le sue sensazioni: “A Palermo mi sono sentito sempre ben voluto, al di là delle cose che abbiamo fatto in quegli anni splendidi, con questa città c’è un legame che va oltre l’aspetto calcistico“.

Prima il mancato rinnovo nel 2007 poi le dimissioni di nove mesi fa: “Preferisco ricordare soltanto le cose belle. Con Zamparini c’è stato sempre un rapporto chiaro, nel rispetto delle nostre opinioni, sia quando ero giocatore, che da allenatore. Lo ringrazio per le opportunità che mi ha dato affidandomi anche la panchina lo scorso anno, però quando è venuta meno una strategia condivisa per provare a compiere il miracolo della salvezza, alla quale io credevo, ho capito che, prima per il rispetto verso me stesso e poi per i tifosi, era giusto che mi dimettessi”. Domani potrebbe essere una bella occasione per prendersi una rivincita:Nei confronti di Palermo non ho nessuna rivincita da consumare, Non posso dimenticare, per il mio debutto della scorsa stagione in casa con il Chievo, i 20 mila del Barbera”.

Corini torna nello specifico sulla scorsa stagione: “Quando parlo di strategia condivisa, mi riferisco alla gestione del quotidiano, dagli allenamenti alla gara, fino alle scelte del mercato di gennaio che potevano aiutarci a convincere una squadra che stava provando a ricompattarsi a crederci. Non ci fu nulla, mentre l’epilogo del campionato ha dimostrato che potevamo farcela. E poi, quel clima da dentro o fuori a ogni partita non permetteva di costruire niente. Ogni allenatore ha bisogno di un po’ di tempo per raccogliere i frutti del proprio lavoro”.

A Novara c’è un’altra filosofia: “Lasciano lavorare, c’è una politica condivisa, che tiene conto di un mercato consapevole e delle situazioni contingenti dell’organico. Avevo bisogno di un’esperienza del genere. Abbiamo avuto un avvio difficile, non ho potuto contare fin dall’inizio su giocatori importanti come Casarini e Dickmann, strada facendo abbiamo perso l’attacco: Maniero, Macheda, Sansone, Chajia. Però, ho avuto risposte importati dai giovani e ci siamo rimessi in carreggiata con le due vittorie su Frosinone e Brescia, adesso non ci dobbiamo fermare”.

Una panoramica sul campionato di Serie B: “Il Palermo come il Frosinone sono composte in larga parte da giocatori di A, l’Empoli è stata costruita più sulla Serie B, ma sono le favorite. Il fatto che il Palermo sia ancora imbattuto la dice lunga sulla sua ossatura”.

Dopo il Frosinone, la tentazione di diventare ammazzagrandi è forte: “Mi piacerebbe se fossimo i primi a battere il Palermo, sarebbe un motivo di orgoglio e un’iniezione di fiducia per il resto del campionato. Obiettivi? Questa classifica racchiusa in pochi punti può portare dalla gloria al baratro in tre partite. Per me è normale provare ad andare oltre. Sui playoff dico che possiamo provarci, a patto che i giovani diano continuità e la rosa torni al completo con quegli elementi di esperienza che ci stanno mancando. Con queste condizioni possiamo alimentare un sogno”.