Noordin si presenta: “Ecco perché ho acquistato il Bari”
Inizia una nuova era in casa Bari: l’indonesiano Datò Noordin Ahmad è diventato il nuovo proprietario del club acquistandone il 50%. Oggi è avvenuta la presentazione in conferenza stampa, Noordin è voluto partire dalla sua prima esperienza in Italia:
“Ho letto molto sulla satira del Bari e di questa città, ma ora vorrei parlarvi della mia. Il 24 dicembre ero a Roma con la famiglia, saremmo dovuti rimanere solo per una settimana. Poi ho avuto un attacco di cuore e ho pensato che fosse il posto giusto e il momento giusto per morire. Senza questo malore non sarei rimasto in Italia, che mi ha salvato l’Italia, e ho voluto fare qualcosa per questo paese e ho iniziato a guardarmi intorno”.
E ancora: “Ho sentito subito una vicinanza con Bari e la sua gente e alla fine ha scelto questo club perché è ancora in Serie B. Se fosse stata una squadra come la Lazio o la Roma non sarebbe stata una sfida, invece qui ci sono potenzialità per costruire qualcosa di importante e voglio portare questa squadra molto in alto. Io credo che si possa fare perché alla base della mia esperienza e della mia cultura c’è la forte volontà di poter fare tutto quello che ci si pone come obiettivo. E’ un tratto caratteristico della gente malese. Se ci crediamo, pianifichiamo, ci impegnamo e lavoriamo duramente nulla è impossibile. Sogno un Bari al top in Serie A”.
Poi la scelta di Bari: “Non pensavo che si potesse investire in questo modo nel calcio. In Malesia da questo punto di vista non c’è futuro, così sono andata Formello per capire se il progetto delle Accademy della Lazio potesse essere esportato per aiutare il mio paese. Da quel momento mi sono interessato a questo mondo ed è nata l’idea di entrare nel Bari per costruire un progetto. Voglio fare di Bari una piattaforma per dare ai giovani del posto e ai giovani malesi una possibilità di diventare professionisti nel calcio come Messi o Cristiano Ronaldo. Ho visto tanta passione qui e voglio canalizzarla verso il Bari per dare un futuro ai giovani e un giorno farli arrivare nei grandi club europei come magari il Manchester United”.