‘Non sorride, segna poco’ E invece … Gabbiadini is back: sono già tre gol. E a Southampton sono pazzi di Manolo
‘Seven days after’. Secondo capitolo: Gabbiadini e il Southampton. ‘Amore a prima vista’, almeno all’inizio. No, storia vera. Consolidata. ‘Ma come, siamo solo al secondo weekend’. Eppure, i numeri parlano. E Manolo segna. Non si ferma. Questione di … rivincite. E gol. Perché la contabilità di Gabbia aumenta sempre più. Siamo già a tre. Roba d’autore. Prima la botta in casa contro il West Ham, rivelatasi inutile ai fini del risultato. Poi la doppietta in casa del Sunderland. Questa volta preziosissima. Delirio. Oggi la prima rete arriva al 30’: Ryan Bertrand disegna una bella palla in area, Manolo taglia la difesa: ci mette la testa. Attaccante vero. Il secondo invece, al 45’, è super: slalom in area, pallone infilato rasoterra. ‘What a gol’. Ah, piccolo dato: Gabbiadini è il primo giocatore, dopo Camara nel 2005, a segnare nelle sue prime due partite con la maglia dei Saints. Con un contributo pazzesco alla causa di Puel, che rischiava di essere riassorbito nelle lotta delle zone
basse. Ora invece da quelle parti sono felici e contenti, soprattutto per il loro nuovo ‘italian boy’.
‘It’s true’. Tutto vero. Anche se alcuni fanno ancora fatica a crederci. ‘Ok, ci sta segnare all’esordio: ma sarà costante?’. Risposta: se gioca, sì. Eccome. Altro particolare: il sorriso. Un gesto di nuovo suo. Ritrovato. . “I’am very very happy”, ma … un po’ di allegria ne abbiamo? Parole pronunciate, durante la presentazione, con il suo solito linguaggio del corpo, un po’ assente. E allora via con le prese in giro sui social: ‘Faccia cupa. Musone. Sarà la solita storia anche lontano da Napoli’. E invece, tac: ‘shut up’. Oh yes, #Gabbiaisback.
Eccesso di tensione. Faccia lunga. Addirittura apatia, mormoravano alcuni. Sì, il bergamasco era così. Almeno nelle ultime uscite stagionali. E le occasioni ci sono state. Vedi la caduta di Milik, opportunità sprecata. Come lo sciocco rosso di Crotone, fino all’ultimo gol. Primo weekend del 2017, al San Paolo arriva la Sampdoria. Partita strana, il Napoli fatica: poi entra lui. Inserimento da rapace e pallone in sacco. Poi la cessione. “Perché dopo due anni è arrivato il momento di salutarsi”. Goodbye, Italy. Buongiorno England. “Grazie ai napoletani, Giuntoli, Bigon e Benitez: a tutti, insomma”. Poco importa se manca l’ultimo saluto, quello per Sarri. E “un pensiero finale anche per quelli che mi hanno sempre criticato, etichettandomi come un calciatore con poca personalità e carisma, incapace di reggere le pressioni della grande piazza”.
Nessun passo indietro, quindi. Anzi, “in avanti! Gabbiadini deve giocare, conta più la responsabilità che l’ambizione. Poi, la Premier è il coronamento di un sogno che ha fin da bambino. È stata senza dubbio la scelta migliore per tutti”. Parole di Silvio Pagliari, agente dell’attaccante bergamasco, in esclusiva a gianlucadimarzio.com pronunciate poco dopo la chiusura dell’affare. Intanto Manolo sopporta anche l’impatto fisico del football britannico, mettendoci poi la tecnica latina. E la passione, quella cosa da non dimenticare. Col pensiero un po’ verso l’Italia. E ad una Napoli che esulta comunque, perché più gol farà Gabbiadini e più soldi incasserà il club di De Laurentiis. Sì, “Ciao Napoli, è stato bello. Un abbraccio Manolo”. Perché d’ora in poi sarà sempre più Southampotn. Con i gol e col sorriso.