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Non è vero ma ci credo. Calcio e superstizione: da Terry a CR7, ecco i riti a cui i calciatori non rinunciano

Superstizione: “Credenza nell’influsso di fattori sovrannaturali o magici sulle vicende umane”.

Quando la razionalità diventa solo un vago ricordo, è nella natura del genere umano dalla notte dei tempi rivolgersi a qualcosa di invisibile, intangibile e allo stesso tempo potentissimo (?). Per questo al grido di Non è vero ma ci credo c’è chi la mattina si alza sempre dal letto col piede destro, chi orienta i propri oggetti sempre nella stessa direzione, chi indossa un indumento o un accessorio speciale e così via soltanto perchè solo così andrà bene quella giornata, quell’appuntamento… o quella partita. Sì, anche i calciatori non sono immuni dalle superstizioni e si concedono qualche piccolo rito prima del fischio d’inizio.

John Terry, quello dei 50 piccoli riti da ripetere sempre prima di una gara, per esempio tempo fa ha dichiarato di essere tanto superstizioso da usare da anni sempre lo stesso bagno prima delle partite casalinghe. Insieme a lui, anche Lampard non dimenticava mai questo rito e in seguito hanno iniziato a praticarlo anche Ashley Cole, Fabregas e Azpilicueta. Una vera colonia Blue al bagno prima del fischio d’inizio, bizzarria che a volte ha visto i protagonisti essere rimproverati perchè avevano impiegato troppo tempo, rischiando di ritardare l’inizio della partita.

Altro superstizioso famoso è Cristiano Ronaldo e conoscendo il personaggio, visto il suo 2016 da sogno, forse in questo caso qualcosa ha funzionato. Prendete carta e penna: CR7 indossa sempre prima il calzino destro, entra in campo sempre per ultimo (tranne che quando è capitano col Portogallo, in questo caso è da regolamento essere primo), sul pullman si siede in fondo e in aereo davanti, all’intervallo non manca mai un ritocchino alla chioma e no alle camicie a manica corta, anche quando fa caldo. Attenzione però: riproporre tutte queste scaramanzie anche nell’ordine indicato non è detto che vi trasformerà in uno dei calciatori più forti della storia.

Poi c’è Fernando Torres che in ogni partita porta sempre con sè tre divise, tre kit completi; Laurent Blanc che baciava la testa calva di Barthez; Rumenigge e la sua mezza tazza di the con tre biscotti prima di scendere in campo; Tardelli con il suo santino nel parastinco nella finale del Mondiale dell’82; Gary Lineker che durante il riscaldamento pre gara non tirava mai in porta perchè… i gol vanno fatti in partita; e poi uno dei più insoliti: Malvin Kamara, ex giocatore della Sierra Leone, prima di ogni match guardava il film Willy Wonka e la Fabbrica di Cioccolato. Attenzione però! Non quello del 2005 con Johnny Depp e la regia di Tim Burton, ma la prima versione cinematografica datata 1971. Johnny Depp non gli piace mentre quello che guarda lui riusciva a calmarlo e fargli rilassare i nervi e, manco a dirlo, gli portava fortuna. Secondo lui.

Anche gli allenatori non sono immuni alle scaramanzie: come dimenticare Trapattoni con l’acqua santa in campo? E ancora l’allenatore inglese Neil Warnock che mentre va allo stadio deve fermarsi ad ogni semaforo, anche se è verde; e poi Domenech che invece si affidava all’oroscopo e non convocava i giocatori nati sotto il segno dello scorpione e non faceva giocare quelli del leone. Figli delle stelle…

In campo, in panchina, tra i dirigenti. Le scaramanzie non hanno confini o colore di maglia. Ma in fondo, che male c’è a sperare che tutto vada bene?