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Europa League | Nizza, Zulte Waregem e Vitesse: i segreti delle avversarie della Lazio

Francia, Belgio e Olanda: that’s Montecarlo. La Lazio non pesca nessuna trasferta impegnativa e un tris di squadre imprevedibili: “Siamo i favoriti – ha detto Tare su Sky Sport – ma non dobbiamo sottovalutare nessuno”. Pregi, segreti e curiosità: scopriamo le avversarie della Lazio in Europa League.

NIZZA

Ancora un po’ d’Italia per la città di Garibaldi: Balo, il Napoli e la Lazio. Spruzzata d’azzurro. Dopo l’eliminazione dalla Champions, però, rossoneri a caccia di riscatto, tra ampo e mercato: fuori Dalbert ed Eysseric volati in Serie A (a proposito d’Italia…), dentro Saint-Maximin. Curiosità: forte? Anche, ma il primo punto è che si chiama come una città della Costa Azzurra, Saint-Maximin-la-Sainte-Baume. Calcio e geografia. Dribbling e velocità in evidenza pure contro il Napoli, stella di Favre sulle orme di Ben Arfa, che si è rilanciato proprio qui con 17 gol e la chiamata del PSG. Stadio nuovo, proprietà cino-americana e tanti soldi da investire: Saint-Maximin è stato l’acquisto più costoso della storia del club (circa 10 milioni di euro). Poi? Ah, Balo e Wesley Sneijder: il primo, l’anno scorso, ha disputato un bel campionato rischiando anche il primo posto (17 gol stagionali), mentre l’ex Inter è a caccia del gran rilancio in Europa dopo gli anni al Galatasaray (lo voleva anche la Sampdoria). Occhio a quei due. Sezione cultura. Reduce dall’attentato del 15 luglio 2016, Nizza ha rialzato la testa continuando a far leva sul turismo. Un occhio a Piazza Garibaldi, la statua rivolta all’Italia. I piedi lungo la Promenade des Anglais, fiore all’ochiello della Costa Azzurra.

STELLE DELLA SQUADRA – Di Balo, Wes e Saint-Maximin abbiamo già parlato. Occhio ai più nascosti: è il caso di Vincento Koziello (ne abbiamo parlato qui), centrocampista del ’95 con bei piedi e gran visione. Lo chiamano il “Gamberetto” per la statura, nel 2013 fu scartato dal Cannes perché “inadatto fisicamente”. Segna poco, ma fa girare la squadra. Al suo fianco, quel Jean Seri che voleva la Roma e che ora intriga il Barcellona (secondo il Mundo sarebbe disposto a pagare la clausola di 40 milioni). Mezza Europa su di lui. Tra gli altri, un occhio di riguardo per Jallet (arrivato in estate dal Psg) e Dante, centrale inamovibile del 4231 di Favre. Esperienza e costanza, più un’amicizia con Balotelli a suon di… social. Canti, cori e l’ukulele. “Volare” sulle note del Nizza. Obiettivo riscatto dopo l’eliminazione dalla Champions.

PROBABILE FORMAZIONE: Cardinale, Souquet, Le Marchand, Dante, Jallet; Seri, Koziello, Lees Melou, Sneijder, Saint-Maximi; Balotelli.

ZULTE WAREGEM

Prima curiosità: squadra giovane ma non per l’età media. Lo Zulte Waregem è nato nel 2001 grazie a una fusione tra lo “Zultse” e il “KS Waregem”. E il perché del nome esce da solo. Anche loro, come il Vitesse, hanno vinto la Coppa del Belgio l’anno scorso, contro l’Oostende. In campo, tra gli avversari, c’era Adam Marusic: l’esterno calciò uno dei rigori della finale, ma alla fine perse la gara per un paio di errori dei suoi. Avrà l’occasione di riscattarsi con la Lazio. Tuttavia, lo Zulte parla anche un po’ italiano: Nicola Leali è appena arrivato dalla Juve (non ha ancora esordito), mentre l’anno scorso c’era Marrone. 25 presenze e un bel ricordo: “E’ un club ben organizzato, hanno un gruppo unito e coeso”. Tra gli “italiani” c’è anche Alessandro Cordaro, nato in Belgio ma con intuibili origini nostrane. “Mi ha aiutato ad ambientarmi” ha detto Marrone. Lo stadio è soprannominato “Arcobaleno” e può contenere 8.500 posti, per una città di 40mila abitanti. Ultima pillola: Waregem ospita il più piccolo cimitero d’Europa dedicato ai militari americani caduti nella guerra di liberazione (386 anime sono sepolte lì).

STELLE DELLA SQUADRA – Francky Dury è un’istituzione e conosce l’ambiente come fosse casa sua: ha allenato il club dal 2001 al 2010, tornando in pianta stabile dal 2012. I suoi ragazzi dicono che è come un padre, c’è stima reciproca e tanta attenzione. Specie ai dettagli. Anche qui, un 433 super offensivo che vale il terzo posto in campionato dopo 4 partite (sconfitta in Supercoppa contro l’Anderlecht). Tra le stelle, spazio a De Pauw (fantasista del ’90) e Iseka, fratellastro di… Batshuayi, attaccante del Chelsea. Il Marsiglia lo prese per sostituirlo ma fu un mezzo flop, ha scelto il Vitesse per rilanciarsi. Classe ’97, stesso ruolo del fratello, potrebbe ripercorre le orme di Thorgan Hazard.

PROBABILE FORMAZIONE: Bostyn, De Fauw, Heylen, Derijck, Hamalainen; Coopman, de Pauw, de Sart, Olanyca, Saponijc, Kaya.

VITESSE

La chiamano “colonia del Chelsea” e forse hanno ragione: Piazon, Nathan, Van Ginkel, Solanke. E tutti gli altri che ci sono (quest’anno 4) e ci saranno. Giochi di rapporti, opportunità. I Blues prestano – “Questi giocano, sono forti” – il Vitesse valorizza. Un esempio? Bertrand Traorè dell’OL: 20 gol in quasi due anni e oggi il grande salto. Giovani, talentuosi, imprevedibili. Il responso della quarta fascia parla chiaro, poteva andare meglio. Perché gli olandesi son così, pungono quando meno te l’aspetti con una sfilza di giovani da lanciare e valorizzare. Anzi: monetizzare. Così il nome gira: “Vitesse è un bel posto per chi vuole emergere”. L’anno scorso hanno vinto la Coppa d’Olanda grazie al 2-0 sull’Az, il primo trofeo prestigioso in 125 anni. Giocano ad Arnhem, crocevia personaggi vari e disparati: Andy Van Der Meyde è nato qui. Poi l’Ajax, il fallimento all’Inter e un cammello dentro casa comprato da sua moglie. Audrey Hepburn, invece, visse qui tra il ’39 e il ’45. In attesa di Colazione da Tiffany e una Vacanza a Roma. Ultimo appunto: Arnhem vuol dire “casa delle aquile”. Olympia sorride.

LE STELLE DELLA SQUADRA – Henk Fraser ha un tris di dogmi: il 4-3-3, la velocità e Milot Rashica. Talentuosissimo. Di mestiere fa l’esterno e la sua qualità è servire assist, alcuni lo paragonano a Callejon; altri ancora ad Alexis Sanchez. Mentre De Biasi ne ha parlato così: “E’ un grandissimo talento, con la testa sulle spalle e di buona famiglia. E’ una nostra risorsa”. Peccato che dopo due presenze con l’Albania ha scelto di giocare per il Kosovo, paese natale. L’anno scorso ha segnato 4 reti servendo 12 assist, indossa il 7 come il suo idolo Raul. Oggi, dopo due partite, il Vitesse viaggia al primo posto anche grazie a lui. Spina nel fianco. “Valorizzazione dei talenti, capitolo 1”. Il Vitesse lo pagò appena 300mila euro, oggi lo cerca mezza Europa e l’altra mezza resta in agguato. Lo stesso Tare, ai tempi dell’U21 albanese, ne parlò benissimo: “Farà grandi cose”. Curiosità: era in campo nello storico pareggio del Kosovo contro la Finlandia. Altri? Due vecchie conoscenze del nostro calcio, Matavz (ex Genoa) e Castaignos (ex Inter). Senza contare Alexander Buttner (terzino, ’89): ha giocato nell’ultimo Man United di Sir Alex Ferguson, la sua dote è calciare punizioni. Strakosha avvisato.

PROBABILE FORMAZIONE: Passveer; Dabo, Kashia, Kruiswijk, Buttner; Foor, Serero, Bruns; Rashica, Matavz (Castaignos), Linssen.