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Niente dribbling e solita classe, Maradona si conferma fuoriclasse anche fuori dal campo

Se sei il numero 10 tra i numeri 10 un motivo c’è. E Diego Armando Maradona non perde mai l’occasione per dimostrarsi un fuoriclasse vero: in campo e fuori. Ecco perché in occasione della presentazione della Partita per la Pace ci mette un attimo a a rubare l’attenzione. A differenza di quel che faceva vedere in campo da calciatore non ci pensa proprio a dribblare…le domande che arrivano, anzi: le prende di petto, una dopo l’altra. Senza paura con quel dieci ben stampato anche sulle labbra, perché le banalità non sa neanche dove siano di casa.

Dal suo 10 a quello di Francesco Totti, il campione eterno, “L’idea che possa smettere non mi sfiora neanche un po’. Se si mettono insieme 40 giocatori di ogni squadra italiana non fanno un solo Francesco Totti, neanche oggi che è lui ad avere 40 anni”. Diretto, non le manda certo a dire. E da Totti l’assist è troppo facile per la prossima partita di serie A, quella tra la Roma ed il suo Napoli. “Per la Roma non sarà facile, ma spero che sopratutto quella sia una partita di pace. Ultimamente ne abbiamo viste troppe tra queste due tifoserie ed è per questo che spero abbia ma meglio lo spettacolo”. E poi l’immancabile pronostico. “Che vinca il migliore… cioè il Napoli”.

Perché Maradona è così, di quelli che non si nascondono. E’ tornato in Italia dopo qualche anno e sempre su richiesta del Papa Francesco, argentino come lui e suo grande amico. Qualcuno era pronto a giurare che non si sarebbe presentato per dribblare – questa volta sì – il fisco e le accuse che pendono sulla sua testa, ma Diego non ha avuto paura: di niente e di nessuno. Mercoledì sarà pronto a scendere in campo all’Olimpico, dove egli stesso ammette “so bene come si gioca…e come si vince”. E giù risate e applausi, perché lui è così: catalizzatore e fenomeno. Tutto concentrato nella stessa persona.

E quando un giornalista di Marca gli fa una domanda in spagnolo lui replica con educazione “Va bene lo stesso se ti rispondo in italiano?”. Nessun problema, ovviamente, ma questo è il termometro del suo umore: buono, anzi alle stelle. Come quelle che gli gireranno attorno mercoledì sera durate la Partita della Pace. Lui sarà certamente la più brillante, oltre che la più attesa. Ed è per questo che si lascia andare ad un’altra battuta in perfetto stile Maradona. “Non so quanto sia in forma per giocare nel Napoli al posto di Milik. Uno, due o al massimo tre minuti…ma per il Papa niente sconti: posso giocare tutti e 90!”.

Certo, in azzurro lo vorrebbero un po’ tutti, tanto più che l’attaccante polacco dovrà stare fermo per un po’ a causa dell’infortunio. Rimpiangono lui e Milik ma non rimpiangono Higuain che in estate è andato alla Juventus. “Quando mi voleva Berlusconi dissi di no. Come potevo lasciare il Napoli per il Milan?”. Non attacca direttamente il Pipita ma un sms glielo manda, senza troppo girarci attorno.

Ma poi deve lasciare la sala – non senza aver posato accanto a chiunque gli chiedesse una foto – lo aspettano a Formello, per l’allenamento. Eh sì, da buon numero 10 non vuole sfigurare mercoledì sera, d’altra parte l’ha detto per il Papa è disposto davvero a tutto, anche ad un paio di giri di campo in più, quelli che ai tempi del Napoli avrebbe evitato con piacere…tanto con quel mancino che si ritrovava era sempre il numero 10 tra i numeri 10.