Davide Nicola ricorda il “Capitano”: il tributo a Gianluca Signorini
Il “Capitano”. Un soprannome semplice che racchiude al suo interno un significato enorme. Così veniva chiamato dai tifosi del Genoa Gianluca Signorini, che oggi avrebbe compiuto 60 anni. Duecentosette presenze e cinque gol con la maglia del Grifone dal 1988 al 1995, Signorini ha combattuto a lungo contro un mostro chiamato SLA (sclerosi laterale amiotrofica), scoperta nel 1999. L'ormai famosa "str….", come la chiamava il compianto Stefano Borgonovo.
Cinquecentosedici presenze con squadre italiane, il “Capitano” iniziò e concluse la sua carriera con la maglia del Pisa, squadra della sua città natale. Nel mezzo diverse squadre blasonate, come Livorno, Parma, Roma e Genoa. Dopo il ritiro dal calcio giocato, intraprese la carriera da Direttore Sportivo nel Pisa. Nel 1998 divenne vice allenatore di Mannini, sempre con i nerazzurri. L’anno successivo lasciò il Pisa per diventare il responsabile del settore giovanile del Livorno.
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Dopo la sua morte, nel novembre 2002, la società rossoblù decise di ritirare in suo onore la maglia numero “6” che indossava e di intitolargli il campo di allenamento della società. Anche la gradinata dello stadio Arena Garibaldi “Romeo Anconetani” di Pisa è intitolata a suo nome.
Tra i tanti ricordi dedicati al “Capitano”, arriva anche quello di Davide Nicola, che quasi trent’anni fa venne accolto nello spogliatoio del Genoa proprio dal difensore toscano. “Bussai allo spogliatoio – ricorda l’attuale allenatore rossoblù – Era la prima volta che mi allenavo in prima squadra. Apparve Skuhravy, un gigante! E pensai: io qui non c'entro nulla. Signorini notó questo mio iniziale smarrimento e mi disse: 'entra pure, siediti qui. Questo sarà il tuo posto'.