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Australian (Italian) story: Pennington, l’Olbia e il calcio green

Quattro lingue, italiano ma convocato per l’Australia: chi è Nicholas Pennington, anima “green” del calcio come Thorsby

A poco a poco, arrivano le convocazioni per le Nazionali. Ma bisogna andare oltre quelle delle prime squadre: c’è anche l’Under 23. A luglio in Giappone si giocheranno le Olimpiadi, e anche l’Australia si sta preparando per affrontarle al meglio. E che c’entra? Ci arriviamo subito. Tra le chiamate risulta lui: “Nicholas Pennington (Olbia)”. Non si può non indagare. Ha 22 anni, è nato a Roma: papà australiano, mamma romana. Sta a vedere che è un personaggio? Nell’Olbia gioca da quattro anni: è cresciuto molto, è cambiato molto. Ed è pronto a farlo ancora.

 

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Perché dopo aver fatto tutte le giovanili nel Cagliari, adesso si sta per svincolare con 36 partite, due gol (che avrebbero potuti essere anche di più) e sei assist in stagione: non male per una mezzala che ama il calco quanto lo studio di Scienze Naturali all’università.

L’anima green di Pennington

Ve l’avevamo detto: uno così è da scoprire. Il papà è pilota d’aerei e con la mamma aveva deciso di trasferirsi in Sardegna per far crescere meglio il figlio. Che intanto, mentre giocava, si interessava sempre di più di tematiche ambientali. Ore e ore a guardare National Geographic per capire meglio come fosse il mondo che ci circonda.

 

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E appena ha potuto, si è anche attivato: volontariato in Madagascar e alle Maldive per pulire le spiagge. Risulta pure iscritto ai programmi di Legambiente per altre attività nel cagliaritano. 

 

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Il paragone con Thorsby

Sapete a chi assomiglia? Ideologicamente: Thorsby. E pure di faccia: biondo, pelle molto chiara. La cosa diversa è l’accento: chi lo conosce bene ci parla di un’inflessione che più sarda di così proprio non si può. A proposito di Thorsby, la mentalità è quella: concentrato, determinato, attento a tutto. Non è un caso che conosca quattro lingue: due grazie ai genitori; due perché le ha studiate al Liceo Linguistico “Eleonora d’Arborea” di Cagliari. Inglese, italiano, francese, tedesco. Wow.

 

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Crescere è anche questo, e il campo lo dimostra. Nel suo percorso nell’Olbia, i progressi sono stati enormi: con Brevi in panchina, nella parentesi post lockdown, è riuscito a conquistare una salvezza che sembrava impossibile. Anzi, è stato decisivo: al 93’ dei playout di ritorno contro la Giana Erminio, un suo assist aveva portato al gol insperato di Ogunseye. 0-1 finale e festeggiamenti negli spogliatoi. Il click mentale è arrivato lì, e si è confermato in questa stagione, con Canzi che già lo aveva avuto in Primavera e che ha saputo valorizzarlo alla grande. Metà classifica: maturazione avvenuta.

  

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Ora, Nicholas sogna la laurea (ah, i corsi sono in inglese), un salto avanti in carriera e un mondo più pulito. E le Olimpiadi con la nazionale australiana, giusto: quelle che ce lo hanno fatto notare. Ha tre amichevoli per dimostrare tutto se stesso. Ma come personaggio ha già vinto.