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Nel nome di Stefan e di Ciro: Immobile si sblocca, la Lazio scaccia la crisi

Era iniziato nel nome di Stefan, Lazio-Hellas Verona. Si chiude in quello di Immobile. Torna lui a segnare e la Lazio riprende a vincere. Doppietta in quattro minuti e urlo liberatorio: “Ciro is back”. L’Olimpico festeggia, l’ex Torino anche. Un regalo, anzi due, in anticipo per i 28 anni che compirà domani: “Ci voleva proprio…”. Prima un destro secco sul primo palo, poi un colpo di testa facile facile a porta sguarnita. Ricomincia da qui, Ciro. Quel digiuno che durava da oltre un mese stava iniziando a preoccupare anche lui. Nessun dramma, certo – “I momenti negativi capitano a tutti” – ma con un po’ di serenità in più “certi gol non li avrei sbagliati”. Dopo il personalissimo poker servito alla Spal, 44 giorni di nulla. Coincisi, guarda caso, con la flessione dei biancocelesti. Paure scacciate via, corsa Champions che riprende con il sorpasso sull’Inter e il quarto posto conquistato. Perché, se in conferenza stampa Simone Inzaghi aveva assicurato che non c’era “nessun mugugno”, quelle cinque partite senza successo stavano iniziando a pesare. Troppo.

Ad aprire la serata, il sorriso di Stefan Radu. A 3…00 denti, come le presenze festeggiate con la maglia della Lazio nel match con il Genoa. Targa celebrativa consegnata direttamente dalle mani del presidente Lotito e boato dell’Olimpico. 10 anni vissuti tutti di un fiato, ormai più romano che romeno: “Mi sento laziale a tutti gli effetti, non so immaginarmi lontano da questi colori”. Per la Curva Nord è un beniamino, per Simone Inzaghi il pilastro della sua difesa. Quella stessa difesa che a giugno perderà de Vrij. Uno Stefan si lega a vita ai colori biancocelesti, l’altro li saluta. “De Vrij? Ritiriamo la nostra proposta di prolungamento. Ha dato tanto alla Lazio ma a fine stagione le nostre strade si divideranno”, le parole di Tare arrivate poco prima del calcio d’inizio. Non proprio un bel modo per iniziare la serata. Grazie a Ciro, però, alla fine c’è spazio solo per i sorrisi. E gli abbracci. Giocatori presi ad uno ad uno, Inzaghi li stinge a sé e li porta proprio sotto la Curva Nord. La carica migliore per proiettarsi a giovedì. Quando, a Roma, arriverà la Steaua Bucarest. 1-0 all’andata, obiettivo passare il turno. Con più serenità e un Ciro che, finalmente, è tornato a segnare. 44 giorni dopo.