Spalletti: “Scrupoli a Napoli? Il sistema calcio è da migliorare. Con l’Inter è la sfida di una città”
Le parole di Spalletti in conferenza stampa alla vigilia di Inter-Napoli
È tutto pronto per il ritorno in campo della Serie A. Tutte le partite valide per la 16^ giornata del campionato giocheranno mercoledì 4 gennaio. Occhi puntati sul big match tra Inter e Napoli, sfida importante in ottica scudetto. Alla vigilia della partita in conferenza stampa ha parlato l’allenatore degli azzurri Luciano Spalletti.
Napoli, Spalletti: “Siamo rimasti a dove abbiamo lasciato”
Di seguito le parole di Spalletti sulle risposte avute dalla squadra nel ritorno al lavoro: “In questo periodo di pausa siamo riusciti a fare quello che dovevamo fare. Abbiamo lavorato in profondità su tutte le qualità che servono, valutando a livello individuale i calciatori, tra chi tornava dal Mondiale e chi era stato in vacanza. Per quello che abbiamo potuto vedere, le risposte sono state buone. Per noi non è ripartire: con la testa siamo rimasti a dove abbiamo lasciato. Il viaggio è iniziato un anno e mezzo fa e non ci sono fermate, non ci sono stazioni. Ci fermeremo solo quando sapremo come sarà finita”.
A Napoli una delle frasi più ricorrenti riguardo la cavalcata degli azzurri è “faranno di tutto per farci cadere”. Cosa ne pensa Spalletti a proposito? “Non pensiamo a complotti di nessun genere. Però, se tanti e spesso tirano fuori questi discorsi, è segno che il nostro sistema sia migliorabile. La prima cosa deve essere la credibilità, specialmente in un momento come quello attuale. Bisogna lavorare con estrema attenzione, oltre a essere bravi ai nostri comportamenti, scritti, parlati, per non alimentare questi dubbi. Dobbiamo utilizzare l’amore di Napoli per questo sport, la nostra voglia di dare felicità alle persone e giocare belle partite”.
Proseguendo, Spalletti ha parlato delle possibili analogie tra l’entusiasmo per la vittoria dell’Argentina e il coinvolgimento calcistico a Napoli: “Si può usare l’entusiasmo del popolo argentino, è energia pura che possiamo usare per il nostro calcio. Scudetto? E’ un po’ la vostra ossessione, non la mia, si va sempre a finire lì. La mia ossessione è vedere impazzire di gioia questa città, ho imparato anche io ad essere napoletano, mi sono accorto che già lo ero abbastanza e vedere esplodere la città di gioia è quello che più mi farebbe piacere al di là dei meriti e degli elogi”.
Napoli, le sensazioni di Spalletti in vista dell’Inter
Parlando della partita con l’Inter, Spalletti ha parlato delle sensazioni dal lato del Napoli: “Non ci arriviamo forti della posizione in classifica o di non aver mai perso, ma forti per la consapevolezza di ciò che sappiamo fare in campo. Solo su questo svilupperemo le prossime gare, su quello che sappiamo fare in campo. Avremo di fronte una grande squadra. Non ti salva dove sei ma cosa sai riproporre. Si gioca il nostro calcio, che è piaciuto a tanti”.
Spalletti mantiene le stesse sensazioni positive degli scorsi mesi? “Voglio essere sotto pressione al massimo. Quando lavoro lo sono sempre, ma sono felice così. Siamo entrati in una fase godibile ed eccitante del nostro lavoro, siamo in un grande campionato e ce lo giochiamo con le altre. Non è una sfida solo della squadra, ma di una città intera. Solo le grandi sfide consegnano a chi le affronta in maniera corretta una grandezza. Bisogna essere più forti di tutto: scetticismo, pregiudizio, anche delle paure di chi ci vuole bene. Dobbiamo giocare liberi da tutto. Per quello che ho visto, i calciatori sono tutti dentro questa sfida”.
L’allenatore del Napoli ha fatto un’analisi tattica considerando l’assenza di Brozovic nell’Inter: “Loro sono di livello top. Sanno chiudersi, lasciando il doppio centravanti contro i nostri due centrali. Nei ribaltamenti dell’azione diventano pericolosi, bisognerà essere sempre in ordine. Ti costringono a modificare forma in un attimo, per la fisicità che hanno, aggiunta alla qualità tecnica, sanno cambiare velocemente l’azione. Dovremo mantenere il comando del gioco e l’equilibrio”.
Le situazioni dei singoli
Spalletti si è poi soffermato sulle condizioni dei singoli, come Kvaratskhelia e Lobotka: “Si sono applicati in maniera corretta. Con la Juve Stabia è uscito un bel match. Sia Kvara che Lobo hanno fatto una prestazione di buonissimo livello per il tempo che li ho tenuti dentro. Andiamo tranquilli con la loro qualità”.
Qualche parola su Rrahmani, altro caso delicato: “Probabilmente è quello che andrà giudicato per la prestazione per il periodo che ha attraversato. Ci vorrà la partita, poi trarremo le conclusioni sulla sua condizione. Per me diventa facile dire che ha fatto tutto, rientrando gradualmente, ma serve il risultato del campo per giudicare”.
Sui 5 giocatori rientrati dal Mondiale (Zielinski, Lozano, Kim, Anguissa e Olivera), Spalletti ha parlato così: “Stanno tutti bene, forse c’è quello che sta benissimo e quello che sta bene e basta, ma sono tutti pronti a giocare questa grande sfida”.
La scomparsa di Pelé
Spalletti ha dedicato la parte finale della conferenza stampa al ricordo di Pelé: “E’ stato un altro dispiacere che abbiamo subito in questo periodo”. Non mancano poi i riferimenti ai campioni tra passato e presente: “Messi, Maradona, Pelé, anche se in diverse fasi sono e sono stati calciatori che hanno lasciato un marchio indelebile per le loro qualità tecniche e professionali”.
Considerazioni finali anche sulla maglia numero “10” di O Rei, che non è stata ritirata: “Voglio fare i complimenti a chi non ha tolto la maglia, su richiesta del giocatore. Ma lui era già moderno a livello personale. Se una maglia si toglie, poi non si vede più. Il 10 andrebbe fatto vedere più possibile che è di Pelé. Alcune cose non le capisco ma complimenti a chi non ha levato il numero di maglia”. Ma questo discorso vale anche per la 10 di Maradona? “Quello di avere il numero dei grandi giocatori è una cosa che ritengo corretta. Vedendola tutti i giorni ritorna in mente di più. E’ una responsabilità ancora maggiore per chi la indossa e chi ci gioca insieme per essere a quel livello”.