Napoli, Sarri: “Milik sfortunato, col Feyenoord 3-4 cambi rispetto a sabato”
La vittoria di carattere conquistata a Ferrara con la Spal, l’infortunio di Arkadiusz Milik: sentimenti contrastanti, nel Napoli che si avvia ad affrontare domani il Feyenoord per la seconda giornata di Champions League. Nella conferenza stampa di presentazione, ha preso la parola prima Jorginho. “Siamo rimasti molto male per Arek, purtroppo è andata così. Sarà per noi un motivo in più per vincere e dedicargli un trionfo. Siamo tranquilli, anche se sappiamo che sarà una gara difficile, non si può scegliere tra campionato e Champions: ogni partita vale uguale. Non ho ancora raggiunto il massimo, lavoro sempre tanto per migliorare ulteriormente” ha detto il centrocampista. Che poi riflette su quanto il Napoli sia effettivamente maturato rispetto al passato: “Credo che due anni fa non avremmo vinto contro la Spal, questo ci dà consapevolezza. Siamo cambiati in questo: ora abbiamo voglia di portare a casa il risultato anche quando facciamo fatica a giocare bene. Sappiamo che se facciamo bene possiamo mettere in difficoltà chiunque, ci conosciamo sempre di più e c’è molta fiducia”.
Quindi, la parola è passata a Maurizio Sarri, che ha cominciato dall’infortunio di Milik: “E’ stato sfortunatissimo, stava tornando in condizione, mi dispiace molto ma non dobbiamo lamentarci. Bisognerà trovare un’alternativa e la troveremo. Il terreno di gioco era indegno e non è possibile che ciò accada in un’attività che fattura oltre due miliardi di euro”. L’invettiva dell’allenatore si è quindi spostata sulle troppe partite racchiuse in poco tempo. “Non riusciamo a lavorare molto con tutti questi impegni ravvicinati. O si riforma il calendario, perché le nazionali non possono avere i giocatori 33 giorni su 90, o non ci sarà modo. La soluzione non è ridurre le squadre in campionato, perché si toglie il sogno a tante squadre di accedervi Capisco perché gli allenatori parlano più di mercato che di lavoro: a questi livelli il lavoro non esiste più. Il Napoli potrà lavorare una settimana intera soltanto a dicembre, e questo la dice tutta” ha detto l’allenatore.
Sarri ha poi presentato le caratteristiche del Feyenoord: “Ci metterà in difficoltà, è molto vivo nonostante i risultati dell’ultimo periodo, servirà la spinta del San Paolo. Attaccano a pieno organico e si espongono alle ripartenze ma io vorrei tenerli lontano dall’area. Ha molta qualità sugli esterni alti, è una squadra dinamica e aggressiva. Non è una sfida decisiva ma è molto importante”. Torna alla mente la necessità, già discussa negli scorsi mesi, di avere più ricambi in attacco. Ma l’allenatore riflette così: “ E’ ipocrisia far fare 70 partite all’anno e poi bloccare le liste UEFA, era inutile avere più giocatori se poi non si possono schierare. Il discorso Milik si può fare anche per i terzini, che sono due per ruolo. E’ chiaro che poi nessuno sarebbe voluto rimanere a fare la terza punta. E’ un problema che vale per ogni squadra: anche Juve e Inter andrebbero in difficoltà se Higuain o Icardi si infortunassero, e mi auguro che non capiti mai”. L’allenatore si è quindi schierato in difesa di Reina, bersagliato dalla critica dopo il gol subito da Viviani a Ferrara: “Sta facendo benissimo, ha preso gol sul suo palo ma non ha tutte queste colpe. La barriera era lunga, poteva fare il paraculo mettendosi sul proprio palo senza muoversi, così all’80% avrebbe subito gol a scavalcare la barriera. Ha preso un gol da uomo”.
Sul piano tattico, Sarri ha analizzato la situazione: “Ci saranno 3-4 cambi rispetto a sabato, fortunatamente sono pochi i calciatori stanchi. Spero che per tutto l’anno saremo in grado di reagire col carattere agli episodi negativi. Mi fa arrabbiare il fatto che col 4-2-3-1 ci siamo espressi bene ma adesso non possiamo farlo. Callejon prima punta può dare grandi garanzie, Ounas è un potenziale ma non è ancora del tutto inserito nel nostro modo di giocare, è molto istintivo. Turnover? Ormai si parla per luoghi comuni: abbiamo schierato sei formazioni diverse in campionato, siamo la squadra che ha impiegato più giocatori e che ne teniamo meno sopra i 400 minuti, ma magari si continuerà a dire che Sarri non cambia”.