Napoli, Sarri: “Mi piacerebbe fare un’esperienza all’estero in futuro”
Primo obiettivo raggiunto: tre gol alla Lazio e terzo posto
blindato. Ora il Napoli guarda oltre con il mirino puntato al secondo posto
occupato dalla Roma. Per raggiungerlo però dovrà prima superare un ostacolo chiamato
Udinese, che domani farà visita agli uomini di Sarri al San Paolo.
L’allenatore
azzurro ha presentato così in conferenza stampa la partita con i friulani: “Stiamo
facendo benissimo. Siamo cresciuti. Non ci manca nulla: il nostro percorso
procede nel migliore dei modi. Siamo arrivati primi nel girone di Champions e
siamo usciti con la squadra più forte del mondo. Così come in Coppa Italia,
siamo stati eliminati da una squadra fortissima nonostante qualche episodio
dubbio. L’ottimo periodo di forma dell’Udinese? Anche la Lazio era in
formissima. L’Udinese ha un organico di qualità e un grande allenatore. La mano
di Del Neri si sta vedendo. Ora l’Udinese si sta esprimendo secondo le sue
qualità. Noi veniamo da una settimana molto impegnativa, non sarà una partita
semplice.
Cos’ha la Roma più di noi? Abbiamo percorsi molto simili, loro hanno
qualche punto in più. Noi non possiamo sbagliare niente e sperare in un loro
passo falso. Cosa mi piacerebbe vincere in futuro? Non saprei dire cosa mi
piacerebbe vincere nel breve. Per mentalità mi piacciono di più i campionati
lunghi che le competizioni ad eliminazione diretta. A me piacerebbe
un’esperienza all’estero: per la pensione vale? Il Napoli ha una filosofia di
gioco ben precisa, non andiamo contro nessun altro. Sono convinto che con la
nostra filosofia si possa fare bene, ma dipende sempre dalle aspettative.
Un
giudizio sul nuovo calendario in relazione al terzo posto? Le statistiche
dicono che le italiane vengono spesso eliminate nei preliminari. Non si può di
certo iniziare in Italia ad agosto come fanno altri. Non sarebbe un buon modo
per vendere il prodotto. Cosa può fare questo gruppo in futuro? Dipende dalla
crescita dei giovani e dello staff, dell’ambiente e da una serie di fattori. Se
non si fa un passo avanti lo si fa indietro, è difficile rimanere a questi
livelli. Il nuovo corso del Milan? Sarò anacronistico ma a me le storie
sentimentali piacciono di più di quelle di marketing. Ora però è un calcio
diverso, grandi club sono in mano a grandi gruppi di investitori.
La famiglia
De Laurentiis? Dipende da cosa gli si chiede: non gli si può chiedere un miliardo
l’anno. Il presidente ha preso il Napoli in C e l’ha portato in Champions con
bilanci sani. Però so che questo popolo ha bisogno di vincere. Insigne? Dalla
doppietta dell’andata contro l’Udinese è cresciuto tantissimo, è un giocatore
importantissimo per noi. Però non c’è solo lui. Ci sono 7-8 elementi simbolo
che vorrei rimanessero qui per accrescere questo ciclo. Zapata? E’ molto forte
e ci ha sempre creato problemi. Potrebbe essere un’alternativa valida nella
nostra squadra, ma ci chiese di essere ceduto per avere più continuità.