La verità di Milik: “Il Napoli non ha parlato con chi mi voleva”
Arkadiusz Milik non giocherà almeno fino al mercato di gennaio. L'attaccante polacco, dopo non essere riuscito a lasciare Napoli, è stato escluso da tutte le liste: "Il mio destino è rimasto in gioco fino alla fine – ha spiegato in un'intervista esclusiva a SportoweFakty – è stato un periodo molto intenso per me e non è stata detta sempre la verità. Quindi vorrei chiarire alcune cose". E allora il classe 1994 inizia a raccontare la sua verità: "Il club voleva prolungare il contratto per altri 5 anni. Mi ha dato una scelta: firmare o andarmene. Ho deciso di provare qualcosa di nuovo altrove e il mio agente si è messo a cercare una squadra. C'era interesse da parte di alcune società, ci sono stati colloqui. Il coronavirus ha poi complicato la situazione, esattamente come l'ha complicata ad alcuni colleghi".
Sulla Juve e le visite con la Roma
Su di lui è piombata la Juventus, ma non solo: "Non voglio fornire dettagli o nomi di squadre – ha continuato Milik – dico solo che, affinché il trasferimento avvenga, è necessario raggiungere un accordo tra il giocatore ed entrambi i club. C'è stato il via libera da parte mia. Ma da parte delle società niente. E sono rimasto al Napoli". Ci ha provato anche la Roma, con cui ha pure svolte le visite mediche: "E' vero, e andava tutto bene – ha confermato il polacco, che poi ha risposto anche ai possibili dubbi che il club giallorosso avrebbe potuto nutrire in merito alle sue condizioni fisiche: "E' stato rilasciato anche un comunicato su questo argomento", ha tagliato corto.
"Da parte mia nessuna ostilità verso il Napoli"
I soldi non c'entrano nulla in merito alla sua scelta di lasciare Napoli: "Avessi guardato a quelli, allora sarei potuto restare – le parole di Milik – ho ricevuto un'offerta a condizioni molto buone. Ma la vita di un atleta è breve. Ho 26 anni, voglio crescere, essere un calciatore migliore. Credo che questo sia il momento giusto per provare una nuova sfida. Sono una persona che segue ciò che sente. Negli ultimi mesi molte cose sono state fraintese ed esagerate. Per esempio non c'è mai stata ostilità da parte mia verso il Napoli. Volevo risolvere tutto professionalmente. Ho un grande rispetto per la società, ho trascorso quattro anni meravigliosi. Rispetto il Napoli, i tifosi. Ma ho deciso così. Giusto o sbagliato che sia, ma è una mia decisione".
"Il Napoli non ha comunicato con le squadre in cui volevo andare"
Insomma, nessuna guerra fra Milik e il Napoli: "Da parte mia, non esiste certamente un tale approccio. Spero che dopo questa intervista i tifosi capiscano la mia prospettiva e l'intera situazione. Posso assicurarvi che da parte mia non c'è mai stata mancanza di rispetto. E non si può incolpare il giocatore per non essere andato via. Però il Napoli non ha comunicato con le squadre in cui volevo andare. Credo che nessun calciatore avrebbe volutamente causato una situazione tale per cui dover trascorrere poi diversi mesi in tribuna. Questa non è una bella notizia per me".
"Non sono stato trattato bene"
Nel mezzo anche possibili contenziosi con De Laurentiis: "Ma abbiamo sempre avuto relazioni buone e normali – ha commentato Milik – l'esclusione dalle liste di A ed Europa League? L'ho scoperto dai media. Mi aspettavo questa decisione, ma la mancanza di comunicazione con il giocatore non è stata del tutto professionale. Credo di non essere stato trattato bene. Ci sono anche altri giocatori nel club che non hanno rinnovato i loro contratti ma non hanno subito provvedimenti del genere. Nelle ultime due stagioni sono stato il capocannoniere della squadra, dando sempre il 100%. Ho dei rimpianti? No, perché so come funziona. Soffrirò un po', ma resisterò. Non so se parlare con allenatore e presidente al mio ritorno cambierà qualcosa. Sono comunque aperto a questa ipotesi".
I contenziosi con De Laurentiis
Sul mancato trasferimento alla Roma ha giocato un ruolo importante anche l'ammutinamento post Salisburgo? "No", non ha dubbi Milik, che poi si sofferma sui problemi nati dalla pubblicità – non autorizzata dal Napoli – del suo ristorante a Katowice: "Noi calciatori del Napoli abbiamo contratti strutturati in modo che la società detenga il cento per cento dei diritti sulla nostra immagine. Potrei esserne accusato, ma non è un problema che silurerebbe il trasferimento. Tali questioni vengono risolte in poche ore".