Napoli, Milik: “E’ durissima infortunarsi di nuovo, ma ci sono cose più gravi nella vita di una rottura di un legamento. Chievo? E’ un ipotesi che considero”
Un infortunio pesante, il secondo consecutivo dopo quello della scorsa stagione, per Arkadiusz Milik che sta svolgendo le terapie di rito con la speranza di tornare più forte di prima. In un’intervista rilasciata al sito polacco Sportowekafty, l’ex attaccante dell’Ajax ha fatto il punto circa le sue condizioni, parlando anche di mercato: “E’ devastante per la mia mente, ma per fortuna si è svolto tutto velocemente. E’ stato un dramma, ma avendolo già passato la scorsa stagione, so cosa mi aspetta e conosco la procedura. Ho sentito un dolore forse anche più grande di quello sentito la prima volta. Devo dire che un fisioterapista che aveva rivisto la partita, aveva detto che sarebbe stato qualcosa di grave. All’inizio c’era un pò di ottimismo, poi capimmo la gravità della cosa. Ora mi sento meglio, ma prima mi svegliavo dal dolore. Rientro? Non ho fretta, lo farò solo quando sarò pronto. Probabilmente Febbraio. Le reazioni dei compagni? Penso che Piotr ( Zielinski) volesse farsi pubblicità e ha scambiato maglia ( ride ndr) mentre Insigne ha affrontato lo stesso tipo di problema, mi ha aiutato tanto”. Sopratutto psicologicamente non è facile superare un altro trauma del genere, prosegue Milik: “Non è certamente bello subire lo stesso infortunio in un anno, ma cosa dovrei fare? Piangere? Vado avanti, sapendo che nella vita ci sono cose più dura di una rottura di un legamento. Guardo tanto calcio in tv, scelgo solo match interessanti. Bisogna trovare stimoli anche se non si è in campo”. Poi una suggestione di mercato: “Chievo? La considero come una ipotesi, ma saranno decisioni da prendere soltanto a dicembre, decideremo cosa sarà migliore per me e per il club”. E infine una battuta su Napoli: “E’ un posto speciale, è incredibile l’amore che ha questa città per il calcio. Il calcio qui è religione. Non so come funzioni in Argentina o Brasile, ma non penso esista un altro posto al mondo come questa città”.