Napoli, Jorginho si racconta: “Da 20 euro alla settimana al Napoli, cresciuto con Xavi e Pirlo e non rinnego il Brasile”
Ad inizio anno era una riserva. Poi, però, è riuscito a conquistare il posto, relegando Valdifiori in panchina. Il centrocampista del Napoli Jorginho ha rilasciato un’intervista al canale Youtube del Napoli a in cui ha parlato di diverse cose: ″Al Napoli ho detto di sì subito perché era il mio sogno fare il salto di qualità e avevo lavorato tanto per quello. Ricordo il giorno del mio debutto con questa maglia, lo stadio era pieno e c’era mia sorella in tribuna, la gente è molto calorosa come in Brasile, la mia famiglia sta bene e cerchiamo di vivere la città, sfruttando le giornate libere. E’ molto bello giocare al San Paolo, con i tifosi molto caldi e con lo stadio pieno, che per un calciatore è la cosa più emozionante″
″Quando sono arrivato in Italia il mio tutore legale mi pagava 20 euro alla settimana per vitto e alloggio. Era un bel casino – ha proseguito il centrocampista – e sono andato avanti così per un anno e mezzo: è stato difficile però mi ha aiutato a crescere e mi ha fatto capire molte cose″.
Sui suoi inizi e se si sente più brasiliano o italiano: ″I miei genitori volevano che facessi il calciatore e mi dispiace per mio padre, ma chi gioca a calcio in famiglia è mia madre che gioca ancora adesso e da lei ho preso le mie doti. Purtroppo mio papà è un po’ scarso. Non posso dimenticare le mie origini, perché non voglio farlo e ho gli amici che stanno sempre al mio fianco. Il Brasile sarà sempre dentro di me, l’Italia mi ha dato l’opportunità e amo questo paese, anche per il fatto di essere andato in Nazionale, ho provato emozioni forti a cantare l’inno. E poi mi sento napoletano perché qui è nato mio figlio e porterò la città sempre con me″.
Sulla sua crescita a Napoli e sul primo gol segnato al San Paolo: ″Da quando sono arrivato ho fatto dei passi importanti per la mia crescita anche quando ho giocato un anno e mezzo con un altro modulo. Poi con l’aiuto dell’allenatore e dei compagni abbiamo fatto e stiamo facendo un bel lavoro, è stato un anno importante per me. La prima volta che ho segnato ho sentito decibel urlare il mio nome, lo stadio pieno, vorrei risentirlo perché è stato veramente bello″.
Sull’annata trascorsa: ″Il segreto del Napoli di Sarri è andare tutti d’accordo. E’ incredibile perché magari su 25 giocatori ci può stare che qualcuno non vada d’accordo, ma qua non ci sono problemi″.
″Come persona da bambino ho sempre visto Kakà come esempio, però a livello di gioco ho sempre guardato con attenzione a Pirlo e Xavi che sono due modelli per me. Spero di rimanere tanti anni a Napoli perché non sarebbe male, ma dipenderà da tante cose″ ha concluso Jorginho.