Napoli e Bari sorelle in testa: il capolavoro dei De Laurentiis
Spalletti batte il Toro e vola, prova di forza del Bari per la vetta
9 gol segnati in un giorno, un sorriso lungo quanto la A16, l’autostrada che porta da Napoli fino a Bari. Il vincitore si chiama Aurelio De Laurentiis, ancora una volta, il deus ex machina di Napoli e Bari tra Serie A e Serie B: in azzurro con l’aiuto di Luciano Spalletti, il vero demiurgo che plasma anche per il secondo anno di fila un Napoli nuovo, rinnovato, giovane e sfacciato che era stato sottovalutato e denigrato in estate mentre oggi si accomoda ancora una volta al primo posto, in biancorosso appoggiandosi invece al figlio Luigi, prima spalla e poi protagonista assoluto.
C’è il Sud nel sangue della famiglia De Laurentiis, un Sud che oggi è in testa dopo aver battuto il Nord: il Napoli è capolista dopo aver battuto il Torino nell’anticipo del sabato, il Bari ha regolato con 6 gol il Brescia e si è preso la scena dopo un avvio comunque incoraggiante in stagione.
Ha dovuto lottare De Laurentiis, ma alla fine sembra aver avuto ragione sia a Napoli che a Bari, ben al di là di quei dubbi sulla multiproprietà che lo hanno portato anche in Tribunale pochi mesi fa: azzurri o biancorossi? Una scelta che Aurelio e Luigi potranno fare con più calma, visto il termine finale delle multiproprietà spostato al 2028 anche grazie alle loro richieste.
Vola la squadra di Luciano Spalletti, che è tornata dalla sosta per le nazionali come si era fermata: veloce, leggera, autorevole e convinta dei propri mezzi. Più dell’anno scorso, nonostante i veterani andati via in estate. Convince anche il Bari di Mignani, protagonista quasi a sorpresa della vetta insieme con Reggina – altra storica realtà del Sud Italia – e proprio Brescia. La formula è la stessa a Napoli come a Bari: programmazione, calma e fiducia nei propri progetti anche quando tutto intorno sembra girarti contro.
La barca azzurra ha saputo resistere alla bufera estiva degli addii di Koulibaly, Insigne e Mertens, quella barese parte da lontano, dalle occasioni fallite in D e in Lega Pro prima della luce con la promozione dello scorso anno. “Ma lo scudetto non si vince a ottobre” aveva avvertito ieri Spalletti in conferenza, un concetto che si potrebbe trasferire anche alla promozione. È ancora lunga, certo, ma nel frattempo Aurelio e Luigi potranno godersi il pranzo domenicale in famiglia. Uno accanto all’altro, con in mano un primo posto.