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Nagelsmann, salto nel passato: stasera ritrova il suo Augsburg

Sette anni di noi. Potrebbero già scriverci un film sulla vita di Julian Nagelsmann, a 28 anni l’allenatore più giovane della storia della Bundesliga. Tre settimane fa l’esordio sulla panchina dell’Hoffenheim – di cui, comunque, sarebbe già stato Chefcoach a partire dalla prossima stagione – oggi già il momento di guardarsi indietro, a una carriera finita e iniziata troppo presto. Hoffenheim-Augsburg, 24/a di Bundesliga, sarà l’occasione per ripercorrere quel passato recente che lo ha lanciato di prepotenza nel mondo dei grandi.

Nagelsmann era poco più di 20enne, infatti, quando il calcio giocato ha deciso di abbandonarlo: menisco ko e aufwiedersehen U19 dell’Augsburg. Occasione giusta per mettersi a studiare e conseguire una laurea in fisiologia e medicina dello sport, poi acchiappata pochi anni dopo. Nel frattempo, sempre da Augsburg la chiamata per cominciare un nuovo percorso: sarai nostro osservatore, gli disse Thomas Tuchel, oggi allenatore del Borussia Dortmund.

Da quel giorno del 2008, un lenta scalata verso la Bundesliga. E anche se oggi dichiara di “non avere più contatti con la sua vecchia squadra”, l’emozione sarà certamente grande. Intanto, quattro punti in tre partite – una, persa proprio contro il BVB del suo maestro Tuchel, a cui Julian apertamente si ispira – gli ha già messi in cascina e ora prova a trascinare il TSG a una complicata salvezza. Nuovo gioco, nuove idee, più giovani e frizzanti rispetto ai suoi due predecessori stagionali, Gidsol e Stevens. Un ragazzo di ambizione e fegato, non per caso mini-Mourinho, come lo ha soprannominato Tim Wiese. Questa sera, un salto già nel passato: Nagelsmann ritrova la sua Augsburg, dove tutto è finito ed è cominciato.