L’aria magica del Barça nella Kings League. Nacho Garcia: “Guardiola? Un maestro già in campo”
La nostra intervista a Nacho Castro Garcia, allenatore degli Ultimate Mostoles nella Kings League: la delusione ai playoff, di nuovo Piqué dopo l’esonero e il Barcellona di Cruyff
Era solo un ragazzino quando dall’Asturia si trasferisce in Catalogna con la maglia blaugrana. “Giocavo nel Barcellona B e ho avuto la fortuna di debuttare in un torneo pre campionato con la prima squadra. Ero molto giovane e per me giocare con quella squadra fantastica è stato un sogno“, racconta Ignacio “Nacho” Castro Garcia ai microfoni di gianlucadimarzio.com. Nacho arriva nel ’92 rimane per tre anni. La maggior parte erano tutti reduci dalla vittoria della prima Champions League della storia del Barcellona, vinta a Wembley contro la Sampdoria.
Kings League: la vittoria della regular season e la delusione ai playoff
Di tempo ne è passato, Nacho ormai, dopo una buona carriera nelle leghe inferiori spagnole, non gioca più e fa l’allenatore. Dopo Andorra e San Fernando ha deciso di sposare il progetto della Kings League accettando la panchina degli Ultimate Mostoles. Primo posto in regular season e il Camp Nou che era a un passo.
Era, perché purtroppo la squadra è uscita ai playoff contro El Barrio. Nei giorni scorsi in chat ce lo aveva detto. “Stiamo bene, ma è sempre una partita secca e può succedere di tutto. Tra primo e ottavo non c’è differenza, ti può eliminare chiunque”. Purtroppo è toccato a lui. Ma rimane lo splendido cammino fatto dalla squadra del presidente DjMariio. “Nè io né nessun’altro ci aspettavamo che arrivassimo così in alto. Conoscevo alcuni giocatori che stavano nel draft e ho avuto la fortuna di sceglierli. Non è facile arrivare primi in questo format con tante squadre sullo stesso livello”.
“Guardiola vedeva il calcio con altri occhi”
Bastava vedere i primi 5 minuti di una partita degli Ultimate Mostoles per capire quanto l’esperienza al Barcellona abbia segnato Nacho. L’aria fantasista del Barça e un maestro di tutto rispetto, la magia è fatta. “Pep (Guardiola, ndr) era molto vicino a noi giovani nonostante era già stabilmente in prima squadra. Si vedeva già che era molto preoccupato per ogni aspetto del calcio”. A sua volta lui ha avuto un altro grande come Cruyff “che lo ha aiutato molto, ma già di suo molto intelligente in campo. Vedeva il calcio con altri occhi. In campo era già allenatore e l’ha dimostrato con il tempo”.
Quella della stagione 92/93 rimane una delle rose del Barcellona più forti di sempre. Zubizarreta in porta, Rambo Koeman in difesa, Stoickov in attacco. Ma Nacho era rimasto impressionato da “Laudrup. Anche Romario era un giocatore pazzesco, ma il danese per tutta la tecnica che aveva e anche il comportamento fuori dal campo era un fenomeno”.
Nacho Castro Garcia nella storia
Quel Camp Nou che sognava da ragazzo, l’ha sfiorato ancora da allenatore. “I miei sono tutti molto giovani e sarebbe stato un sogno per loro e tutto il nostro ambiente. Alcuni già lavoravano e ora anche solo avere questa opportunità è stato fantastico”.
Una possibilità, quella della Kings League, nata per caso. “Dato che a inizio stagione allenavo nella Primera RFEF (la nostra Serie C), fino a giugno non posso più allenare. Vivo qui a Barcellona e me l’hanno proposto. Avevo tempo quindi ho deciso di accettare”. E tutto era partito nel 2021 quando viene esonerato dall’Andorra. Chi era il presidente? Gerard Piqué. “È sempre calcio. Comunque, non so se era lui che mi aveva esonerato, era sempre il presidente e non viveva la squadra tutti i giorni”. E ora se l’è ritrovato come numero uno della Kings League. “Ho rispettato quella scelta, nessun rimorso”. Nacho anche qui ha dimostrato grande professionalità, nonostante il torneo venisse definito un circo. Ci ha creduto e ora ha i frutti. Gli Ultimate Mostoles rimarrano nella storia di questa prima stagione.