Mourinho: “Questa partita è un orgoglio per me”
Le parole di José Mourinho dopo Bologna-Roma 0-0
José Mourinho ha commentato a Dazn il pareggio per 0-0 a Bologna. La Roma sale a 59 punti, scavalcando l’Atalanta al sesto posto. Leggi anche – Il quadro della lotta Champions
“Per me è un orgoglio questa partita“, commenta lo Special One. “Anche se arriva un ragazzino dell’Under 15 o una ragazza della squadra Femminile, può cambiare la qualità ma non l’anima. Missori e Svilar erano alla prima, Tahirovic non ne aveva giocate tante, ma collettivamente abbiamo fatto un’ottima partita, contro una squadra forte“.
Riguardo il tema arbitrale Mou si esprime così: “Non capisco perché non abbiate fatto vedere l’episodio dell’intervento di Palomino su Dybala (durante Atalanta-Roma, ndr) lo stesso numero di volte di quello di Camara oggi (un sospetto rigore per il Bologna, ndr). Su Ibanez era rigore“.
Bologna-Roma 0-0, il commento di Mourinho
“La speranza Champions? Quando eravamo secondi ho sempre detto che questa squadra poteva pensare solo alla partita successiva, e che quando sarebbe arrivata la serie di partite ravvicinate non avremmo avuto la possibilità di fare scelte. Abbiamo sempre pensato partita per partita, da tre mesi lo dico“, prosegue dunque l’allenatore portoghese. “La nostra stagione è fantastica, si può analizzare tutto in funzione di un risultato finale ma è una stagione nei limiti di questa gente. Anche oggi una partita difficile contro una squadra organizzata ci ha portato un pareggio solido e non sofferto, con un’opportunità gigantesca per Belotti e un rigore che era gigante. Wijnaldum è recuperato, oggi aveva l’accordo di giocare 60-65 minuti, ma poi non volevo mangiarmi una possibilità di cambio quando Celik si è infortunato. Dybala? C’è un grande dubbio“.
Commento infine riservato ai successi dei suoi ex calciatori oggi diventati allenatori: “Significa che loro sono cresciuti, che il tempo passa, che io ho la forza di stare qui dopo tanti anni. Anche se la gente si può stancare un pochino di me o Ancelotti, noi siamo ancora qui“.