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Moro, rinforzo da urlo per l’Audace: “A Cerignola per un’altra promozione”

Può un calciatore con oltre 500 presenze nei professionisti
tra campionato e coppe, a 35 anni e con 5 tornei di Serie A disputati nel
curriculum, sentirsi per propria ammissione “uno dei tanti” in un
organico di Serie D? La risposta è “sì”, se ti chiami Davide Moro e
fai della professione di umiltà il tuo costume quotidiano. L’ex centrocampista
della Cremonese, dopo la rescissione di agosto con i grigiorossi successiva al
ritorno in B della formazione di Tesser (“Non ero più nei piani tecnici, non
sarebbe stato utile a nessuno che io restassi”) ha atteso, con pazienza zen,
offerte che rispondessero alla sua voglia di tornare protagonista. Fino all’alba
di dicembre, quando la sua firma con l’Audace Cerignola, formazione oggi terza
a due punti dalla vetta nel girone H di Serie D, ha stupito buona parte degli
addetti ai lavori. Un intenso colloquio con il presidente Nicola Grieco,
valigie fatte e via, destinazione Puglia. Ad accoglierlo il calore dei tifosi e
un cartello: “Ben arrivato”. O meglio, ben tornato. “Sono nato a Taranto, ma quando avevo 6 anni la
mia famiglia si è trasferita –racconta Moro a gianlucadimarzio.com Perché l’Audace
Cerignola? Me ne ha parlato chi cura i miei interessi, a un certo punto la
categoria conta poco. Contano la solidità della piazza e le ambizioni della
dirigenza: caratteristiche che ho trovato a Cerignola. Ora voglio vincere qui
”.

Dalla prospettiva di tornare a giocare in B alla Serie D il
passo è stato breve, assicura Moro. “Ho già fatto il salto di due categorie
dalla A alla C ai tempi di Salerno, ora l’ho ripetuto”. Salernitana: una delle
piazze dove il centrocampista ha conquistato una promozione, stagione 2015/2016.
Film visto in carriera già a Empoli (2005 e 2014, dalla B alla massima serie) e
appunto a Cremona nella scorsa annata
. “Belle soddisfazioni –ricorda- nelle
quali ho avuto la fortuna di condividere la maglia con tanti ottimi calciatori”.
Da gregario a star dell’Audace, ma nessuno gli ha chiesto autografi. “Non
scherziamo” taglia corto dall’altro capo del telefono. Di allenatori noti, ne
ha avuti diversi: spicca il nome di Maurizio Sarri. “Mi ha
allenato a Empoli,
ha fatto un gran percorso e sta andando molto bene a Napoli –ricorda-
sarà uno
degli allenatori più ambiti d’Europa”. Il presente, però, fa rima con
Serie D e il centrocampista è già calato nella nuova realtà: “Abbiamo
avversari tosti come Altamura, Cavese e Potenza, non possiamo
sottovalutare
nessuno. Il derby contro il Taranto? Giocare nella mia città d’origine
sarà
particolare. Guardi cosa è successo in Inter-Pordenone, si figuri in un
campionato dove tutti partono a livelli simili”.

Dal presente chiamato Cerignola all’album dei ricordi è
breve: gran parte della sua esperienza calcistica l’ha trascorsa ad Empoli (ben
nove stagioni fra serie A e B), in cadetteria ha vestito la maglia anche della
Salernitana, in C ha difeso i colori di Varese, Sangiovannese, Salernitana e Cremonese.
Davide..Moro si è tolto più di qualche soddisfazione contro i Golia della serie
A. “Mi vengono in mente successi con la maglia dell’Empoli contro Roma e Milan,
e del Livorno contro la Roma, emozioni forti”. Riservato fuori dal campo (“Dal
calcio ho avuto pochi amici, ma buoni”), Moro si scatena davanti al microfono.
Se gli fate il nome dei Dream Theater, gruppo musicale statunitense, fondato a
Boston nel 1985, vien fuori la sua anima metal. Su Youtube ci sono numerosi
filmati del Moro cantante che si fa chiamare Davide James
. “Cantare mi piace,
tanto”. E lo fa da autodidatta: “Mi esibisco solo in cover dei Dream Theater,
quella di Salerno è stata una parentesi, simpatica, che non ripeterò più.
Resterà un unicum”. A cosa si riferisce? Cercare in rete per conferme. Aprile
2015. Promozione della Salernitana in B. Alla festa dei
granata Davide sorprende intonando con voce da tenore “Nessun Dorma”, l’aria
più celebre della Turandot di Puccini. Ma non chiedetegli repliche: “Una
canzone se dovessimo vincere il campionato con l’Audace Cerignola? No, pensiamo
prima a risalire”. Si scrive Moro, si
legge…Paganini.