Monopoli, tabù vittoria cancellato: a Taranto decide Genchi, l’ex più atteso
Anche nel 2017 il Gabbiano può volare. A 16 giornate dall’ultimo sorriso, quasi un girone fa, coincidente con l’1-2 a domicilio sul campo dell’Akragas del 17 dicembre 2016, il Monopoli è tornato alla vittoria: e lo ha fatto in una partita mai banale, per storia e tradizione, come il derby di Taranto. Una sfida tra corregionali che nell’occasione valeva ben più dell’onore calcistico e dei tre punti. In palio, questo pomeriggio allo “Jacovone”, c’erano punti pesanti per la salvezza. A decidere l’incontro in direzione biancoverde è stato un ex nel rush finale: Giuseppe Genchi. Barese di nascita, tarantino d’adozione dopo aver messo a segno 48 reti in 67 partite tra il 2014 e il 2016 con la maglia rossoblù, contribuendo al ritorno del Taranto tra i professionisti, Genchi in estate è passato al Monopoli e oggi ha ricordato ai suoi ex tifosi il suo vizio, il gol: minuto 92, raccoglie palla sulla corsia destra, si accentra e dai 22 metri calcia un mancino che termina la sua corsa nell’angolo alto alla destra di De Toni. Stadio gelato, Taranto che scende in ultima posizione, esultanza ospite e tre punti verso il “Veneziani”. Il tutto mentre il numero 9 monopolitano tratteneva la gioia, “in segno di rispetto verso la mia ex squadra” ha assicurato al fischio finale. Protagonista con un centro che ha anche cancellato il tabù “Iacovone” dagli annali del Monopoli: in sette precedenti giocati a Taranto in campionato, il “Gabbiano” era tornato a casa con tre pareggi e quattro sconfitte.
Ma il pomeriggio nella Città dei due Mari non ha solo consegnato alle statistiche la quinta rete stagionale di Genchi, gioia che all’attaccante classe 1985 mancava dal 26 febbraio, nell’1-1 contro la Fidelis Andria (“Ma non parliamo di soddisfazione, io penso solo al presente: ho fatto il mio dovere con la squadra con cui gioco”). Lo 0-1 finale ha soprattutto sfatato un tabù per il Monopoli, reduce da ben 15 incontri senza vittorie all’attivo. Nessuno nei campionati professionistici in Italia aveva fatto peggio: tutti, dal Pescara ultimo in serie A fino alle altre realtà di B e Lega Pro, avevano gioito almeno una volta nell’anno solare in corso. Il Monopoli, no. Tanti pareggi (9) e sei sconfitte avevano determinato il sollevamento dall’incarico di Diego Zanin, avvenuto a metà febbraio, per l’arrivo in panchina di Giovanni Bucaro. Un cambio di guida tecnica rivisto a parti invertite meno di due mesi dopo, complici i quattro punti ottenuti in sette partite sotto la gestione di Bucaro. Il ritorno di Zanin in sella ha restituito vigore e determinazione alla squadra, passata in pochi mesi dai piani alti alle paludi dei playout: che oggi, con 37 punti all’attivo e la salvezza diretta distante un solo punto a tre giornate dal termine, fanno meno paura. Perché a Monopoli si sono ricordati come si vince.
Foto: Monopoli Calcio – Gabry Latorre