Monachello, due gol per la rinascita e per Stellone: “Ora continuità per me e per il Bari. E l’Under 21…”
Anche i giramondo hanno bisogno di sentire l’aria di casa. Chiedete conferme a Gaetano Monachello, protagonista assoluto del Bari che ha regolato per 3-0 il Trapani al “San Nicola”, tornando alla vittoria dopo più di un mese (l’ultimo sorriso il 16 settembre contro il Cesena, ndr). Un tiro dalla distanza entrato in rete con la complicità del portiere siciliano Farelli per aprire le danze, un mancino a giro dopo aver saltato Pagliarulo per chiuderle. Il “Mona”, come lo chiamavano nelle giovanili dell’Inter, non ha perso il vizio del gol. Così Tano, nato ad Agrigento 22 anni fa ma passato per Ucraina, Cipro, Grecia, Francia e Belgio prima di tornare in Italia con Virtus Lanciano e Atalanta, ha atteso di sfidare una siciliana come lui per festeggiare la prima doppietta in Italia, dopo quella a Cipro tre anni e mezzo fa. Altre latitudini, altro calcio, altro Monachello: oggi è “più maturo – racconta dopo la doppietta – e contento dei consigli che mi dà Stellone, ho fatto anche un gol simile ai suoi, a giro con il mancino”. Mentre la dedica è tutta “per la famiglia e la mia ragazza, siciliana anche lei”.
Del pomeriggio di festa restano in dote anche l’intesa con Riccardo Maniero (“Mi ha servito un grande assist, ma io ho provato a ricambiare” sorride) e la standing ovation riservatagli dal San Nicola al momento della sostituzione con Giuseppe De Luca: “Mi sono quasi commosso, sono passionale e vivo delle emozioni che il calcio mi regala”. Due calci a un’annata partita con la rete in Tim Cup contro il Cosenza e proseguita con un mese e mezzo di assenza a causa della pubalgia: “Non è stato semplice star fuori-spiega-ho passato tanto tempo tra piscina e fisioterapia, ma la pubalgia raramente va via del tutto”. Non è facile, soprattutto per chi ha assaggiato la Serie A l’anno scorso a Bergamo e l’Under 21, dove però lo score è fermo da qualche tempo a 8 presenze e 2 reti. Era fuori squadra, fuori dalla Nazionale. Ora la richiesta è semplice: “Continuità, serve a me e al Bari”. Dove lui è arrivato in prestito secco, dopo un lungo corteggiamento del ds Sogliano e del suo allenatore. “Ora pensiamo a Novara e Pro Vercelli, buoni risultati possono dare la scossa alla stagione”. Parola di Tano, nel giorno in cui ha rilanciato se stesso. E salvato Stellone.