I moduli nel calcio con difesa a 4
4-3-3, 4-5-1, 4-4-2, 4-2-3-1: ecco quali sono e come si sono evoluti nel corso dei decenni gli schemi di gioco tattici con difesa a 4 nel calcio
I moduli sono una parte fondamentale del linguaggio calcistico quando si parla di tattica. Sono protagonisti della storia di questo sport fin dalle origini, e si sono evoluti continuamente con schemi e interpretazioni innovativi. I moduli rappresentano il sistema di gioco che un determinato allenatore sceglie di usare in base alle caratteristiche dei giocatori che ha a disposizione.
In sostanza, i moduli di calcio sono i diversi schieramenti in campo dei giocatori di una squadra: i calciatori si dispongono in campo in base allo schema stabilito in precedenza dal loro allenatore. Nel corso di una partita o di una stagione, il modulo di una squadra può anche essere cambiato in situazioni di necessità o emergenza.
Calcio: quali sono i moduli tattici più utilizzati
Fatta eccezione per il portiere, che ha un ruolo statico, i numeri usati per definire i moduli del calcio indicano quanti giocatori sono stati schierati in ogni reparto del campo: difesa, centrocampo e attacco. Scopriamo dunque quali sono i moduli più utilizzati e come si sono evoluti gli schemi tattici di gioco nel corso dei decenni.
4-3-3
Probabilmente il modulo più famoso a partire dagli anni ’90, il 4-3-3 rappresenta lo schieramento in campo di 4 difensori, 3 centrocampisti e 3 attaccanti. Si tratta di uno schema di gioco molto equilibrato: viene apprezzato da molti allenatori perché permette di mantenere un’alta pericolosità offensiva, pur mantenendo una copertura difensiva adeguata.
La difesa è composta da due difensori centrali, con compiti di marcatura, e due laterali, che supportano anche l’azione offensiva con cross e inserimenti. A centrocampo le caratteristiche dei giocatori possono variare molto, ma spesso il mediano centrale ricopre l’importante posizione di regista, colui che deve impostare e costruire gioco. In attacco, i due giocatori in posizione esterna, spesso schierati sul lato opposto rispetto al piede preferito, devono supportare il centravanti, che è solitamente una punta centrale completa.
In Italia, uno dei primi allenatori a usare questo modulo riscuotendo grande successo fu Zdenek Zeman, che con il Foggia arrivò più volte vicino alle posizioni di vertice della Serie A. In seguito, diversi allenatori internazionali applicarono variazioni al sistema originale del 4-3-3: Sir Alex Ferguson al Manchester United nella stagione 2007-08 inventò un 4-3-3 asimmetrico sfruttando la versatilità di Ryan Giggs e la propensione offensiva di Cristiano Ronaldo; Pep Guardiola al Barcellona tra il 2008 e il 2011 introdusse l’uso del falso nueve, ovvero un attaccante centrale che però agiva da playmaker a tutto campo, affidandosi al talento di Lionel Messi; Carlo Ancelotti e Zinedine Zidane al Real Madrid tra il 2013 e il 2017, per esaltare le qualità di Ronaldo, Benzema e Bale, utilizzarono un centrocampo composto da due registi dalle grandi qualità tecniche (Modric e Kroos) e un mediano solido con maggiori compiti di interdizione e copertura (Casemiro).
L’applicazione innovativa più recente del 4-3-3 è certamente quella di Jurgen Klopp al Liverpool, che ha portato questo sistema di gioco a un livello altissimo di intensità, sfruttando le qualità tecniche in costruzione dei difensori centrali e gli inserimenti continui degli esterni.
4-5-1
Uno schieramento più conservativo ed equilibrato rispetto al 4-3-3, è il 4-5-1, che consiste nell’utilizzo di 4 giocatori in difesa, 5 a centrocampo e 1 in attacco. Rispetto al modulo citato in precedenza, il 4-5-1 è uno schema di gioco che punta maggiormente sulla fisicità dei calciatori rispetto alla tecnica.
I ruoli di maggior importanza sono sicuramente quelli di centrocampo, in cui ogni giocatore ha mansioni sia difensive sia offensive, mentre il centravanti in questo caso è molto isolato e deve cercare la profondità per creare gli spazi ai compagni di squadra che si inseriscono.
Lo stesso Sir Alex Ferguson utilizzò questo sistema di gioco nelle situazioni di necessità, ma il maggior successo è stato ottenuto in Italia da Sven-Goran Eriksson, che vinse uno scudetto con la Lazio sfruttando le qualità di centrocampisti come Veron, Simeone e Conceicao, oltre alla potenza e alla tenacia del centravanti Salas.
4-4-2
Tra i moduli più diffusi e noti della storia del calcio, il 4-4-2 è composto da 4 difensori, 4 centrocampisti e 2 attaccanti. Si tratta di uno schema di gioco che permette alla squadra di formare tre reparti definiti, riconoscibili e compatti, coprendo tutta l’ampiezza del campo e facilitando rapidi cambi di fronte.
Per rendere efficace questo sistema, sono necessari esterni di difesa e di centrocampo veloci e abili tecnicamente, che vadano a creare una buona intesa per sovrapposizioni e inserimenti sulle due fasce. Inoltre la squadra deve essere molto “corta” (dev’esserci poca distanza tra i difensori e gli attaccanti) per creare una collaborazione corale tra tutti i reparti, sia nelle fasi di pressing sia nelle manovre offensive.
Storicamente, il 4-4-2 è stato simbolo di un decennio pieno di vittorie per il Milan, prima con Arrigo Sacchi e poi con Fabio Capello. Specialmente il primo utilizzò il 4-4-2 per un’applicazione più moderna del “calcio totale”, praticando un pressing a tutto campo e tenendo la difesa molto alta grazie alla trappola del fuorigioco. Una versione più recente e attendista di questo schema è invece quella di Claudio Ranieri al Leicester City, che sfruttò le abilità in profondità di Jamie Vardy e le qualità tecniche di Riyad Mahrez.
4-2-3-1
Uno dei moduli più utilizzati nella contemporaneità e maggiormente versatili è certamente il 4-2-3-1, che prevede l’utilizzo di 4 difensori, 2 mediani, 3 trequartisti o centrocampisti offensivi e 1 attaccante. Questo schema di gioco è fondato sul grande movimento che tutti i giocatori devono compiere quando non hanno il possesso del pallone.
La linea difensiva è simile ai moduli precedenti, ma i mediani di centrocampo, che giocano in posizione arretrata, hanno compiti sia di interdizione sia di spinta. Il giocatore più importante è il trequartista centrale, che ha il compito di legare i reparti e costruire la maggior parte delle manovre offensive, sfruttando gli inserimenti delle ali e i movimenti dell’attaccante, che spesso non è un vero centravanti.
Un’applicazione di grande successo di questo modulo è certamente quella di José Mourinho all’Inter nella stagione 2009-10, che sfruttò appieno le qualità dei giocatori offensivi: Sneijder, Eto’o, Pandev e Milito. Una versione differente e più contemporanea è quella di Erik Ten Hag, che all’Ajax nell’annata 2018-19 scelse di utilizzare Tadic in posizione di falso nueve che svaria su tutto il fronte offensivo, sfruttando i continui inserimenti di un trequartista atipico come Van De Beek.