Un Totò per il Milan: “Mirante è sempre stato bravo ad aspettare il momento giusto”
La nostra intervista a Luca Bucci, preparatore di Mirante ai tempi di Parma e Bologna
Un Totò in porta per il Milan. No, non stiamo parlando dello storico attore napoletano e nemmeno di Di Natale ma di Mirante. Il terzo portieri dei rossoneri tornerà titolare a due anni mezzo dall’ultima volta: “È sempre stato bravo ad aspettare il momento giusto”.
Milan, dopo Donnarumma un altro portiere da Castellammare di Stabia
Così lo ha descritto Luca Bucci, preparatore dei portieri ai tempi di Parma e Bologna per Mirante, ai microfoni di gianlucadimarzio.com. Oggi coordinatore dell’area portieri al Montréal, ricorda ancora con affetto l’estremo difensore: “Totò era il suo soprannome, tutti lo chiamavano così per le sue origini”. Già, dopo Gianluigi Donnarumma, il Milan avrà nuovamente come titolare un altro portiere nato a Castellammare di Stabia.
“Un ragazzo equilibrato. Si è sempre comportato bene con i vice e i terzi”
A luglio spegnerà quarantuno candeline ma solo nella fase finale della sua carriera è stato un terzo portiere: “Si è sempre comportato bene con i vice e i terzi. Con alcuni legava in modo particolare, con altri meno, ma riusciva a legare con tutti. Era molto bravo nei rapporti con gli altri“.
Caratteristiche fondamentali per la posizione che ricopre oggi in rossonero: “Al Milan è apprezzato anche se non è protagonista. Di solito che questi ruoli sono fondamentali nelle dinamiche di spogliatoi”. Anche quando era il numero uno ha sempre gestito al meglio le situazioni che lo riguardavano: “Quando chiamava la barriera o le disposizioni su calcio da fermo non l’ho mai visto arrabbiarsi. Qualche smemorato c’è sempre nelle squadra, al massimo gridava uno ‘sveglia’ qualche volta ma non si arrabbiava, è sempre stato molto equilibrato“.
Precedenza all’istinto e il saper aspettare
Tornare a recitare la parte della figura principale dopo tanto tempo non è mai facile perché tutto dipende dagli episodi: “Credo che sappia come fare, è intelligente e mi auguro faccia il suo dovere. Gli ho sempre detto che l’istinto era importante, è la sensazione che il portiere deve vivere e quindi l’ho sempre lasciato libero di decidere cosa fare, soprattutto per i tiri dal dischetto“.
Mirante, infatti, si è tolto diverse soddisfazioni parando rigori a gente come Francesco Totti, Edinson Cavani, Arturo Vidal e Ciro Immobile: “Ci preparavamo con i video ma nel caso facesse qualcosa di contrario a quello che si era visto non glielo rinfacciavo di certo. Lui è riuscito a fermare giocatori importanti dal dischetto perché è sempre stato bravo… ad aspettare al momento giusto“. Nei rigori, come in carriera.