Fumogeni, cori e… VAR: così comincia la Milano Football Cup, la Champions dei Licei
Dodici scuole in quattro gironi, due telefoni come VAR e una partita inaugurale di fuoco: ecco il torneo tra i Licei di Milano
Rivalità, nervi tesi, fumogeni e cori. Non saranno Milan e Inter, ma la passione è quella. La seconda edizione della Milano Football Cup, il torneo tra i Licei della città, si è aperto così. Fuoco e fiamme. Nel vero senso della parola. Il Vittorini, Scientifico di via Donati, e il Manzoni, Classico di via Orazio, uno contro l’altro nella partita inaugurale. Campioni in carica contro vicecampioni. Il modo migliore per cominciare.
Il Manzoni ha vinto 2-0, ribaltando il risultato della finale dello scorso anno. Ma la vera partita l’hanno fatta i tifosi. Striscioni di sfottò, e anche qualcosa oltre. Sul campo, tanta lotta e, alla fine, sportività e strette di mano. “E’ una grande vittoria, nessuno ha fatto rissa”, hanno scherzato gli organizzatori. Anzi, molti ragazzi delle due squadre si sono fermati in campo a parlare: rivali per cinquanta minuti più recupero, amici nella vita.
Milano Football Cup: come funziona il torneo fra Licei
La Milano Football Cup è stata un successo già alla sua prima edizione. Quest’anno, ha l’occasione per fare ancora meglio. Ludovico Lombardo, classe 2004, ha organizzato tutto l’evento con l’aiuto di alcuni suoi amici, studenti universitari e liceali.
Dodici squadre, suddivise in quattro gironi da tre. Le prime due di ogni gruppo passano ai quarti. Poi le semifinali e l’attesissima finale. Lavori in corso per gli ospiti della premiazione: il sindaco Beppe Sala spera (e promette) di esserci, e con lui alcuni personaggi del mondo del calcio.
Il VAR “fatto in casa”
Da quest’anno c’è una grande novità: il VAR. Sì, il VAR. In un torneo fra scuole. Non si pensi a Lissone, computer e monitor. La semplicità vince, anche in soluzioni originali come questa: assistenti con walkie-talkie connessi a un auricolare dell’arbitro e due telefoni sempre puntati verso l’azione, uno dall’alto e uno sul campo, con la possibilità di fermare il gioco, mandare indietro il video e rivedere l’azione. Lombardo, arbitro della prima partita, ha sfruttato questa possibilità per assegnare il rigore che ha portato all’1-0 del Manzoni.
Il calcio dei giovani è anche questo. Dove non arrivano la tecnologia e i fondi, arrivano passione, cuore e originalità. Da una parte, Milano torna in finale di Champions League. Dall’altra, la Champions dei ragazzi. Con staff tecnico, calciatori, tifosi, arbitri e assistenti che sono in realtà l’uno compagno dell’altro. Perché, a volte, per far contenti tutti basta un pallone.