I numeri della crisi Milan. E c’è il precedente che preoccupa
Seconda sconfitta consecutiva a San Siro e vittoria che manca da un mese. Il Milan scende a meno sei dall’Inter: i numeri della crisi
Doveva essere la notte che precedeva una nuova alba, invece è ancora più fonda. Il Milan esce da San Siro sotto una pioggia torrenziale. Non solo metereologica, soprattutto di fischi. Scene che non si vedevano – e sentivano – dall’era Giampaolo, quando per l’ultima volta perse due partite consecutive in casa (senza segnare addirittura da settembre 2012). E l’Udinese – che finora non aveva mai vinto – assume i contorni di bestia nera per i rossoneri perché nelle ultime sei partite è arrivata solo una vittoria.
Difficoltà in zona gol
Non è solo il risultato a preoccupare, ma la rinnovata mancanza di gol. Dopo i due a Napoli, i rossoneri non segnano per la terza volta nelle ultime quattro partite. Appena tre in sei partite, considerando anche la Champions League. E se in Europa e con la Juventus, la squadra di Pioli aveva comunque creato presupposti, questa sera non è mai stata veramente pericoloso. Silvestri si deve esaltare solo su una deviazione di Giroud, per il resto il Milan si aggrappa quasi disperamente a un Leao, però in ombra.
Una trama tattica vista spesso negli ultimi anni che si ripropone con l’Udinese per le tante assenze. Alla lista si è aggiunto anche Theo Hernandez a un’ora dal match per i postumi di una contusione alla caviglia. Neanche la novità tattica proposta da Pioli, 4-4-2 con cui non aveva mai perso quando lo ha utilizzato, ha funzionato. Anche perché se non segnano gli attaccanti il Milan, nei numeri, ha dimostrato di non avere alternative: solo Loftus-Cheek tra i centrocampisti è andato a referto, oltre a Hernandez e Tomori dalla difesa.
Il precedente che preoccupa
Il mondo rossonero si capovolge nuovamente, perché se c’era scoramento dopo la batosta del derby, il Milan era andato all’ultima sosta in testa alla classifica. Da quel 7 ottobre Pioli non ha più vinto e qualche malumore è riaffiorato. Perché se gli sfoghi di Calabria, dopo Parigi, e Giroud, dopo Napoli, sono dimostrazioni di attaccamento, quello sonoro dei tifosi di San Siro è inequivocabile. Brusii che rischiano di diventare boati nelle orecchie di una squadra che sembra non reagire alla prima difficoltà: infatti, non è mai riuscita a ribaltare una partita una volta in svantaggio, ad eccezione di Cagliari.
Squadra però che si è fatta riprendere sul doppio vantaggio al Maradona. Uno spettro simile alla rimonta subita a inizio 2023 contro la Roma in casa. Partita che aprì la crisi rossonera e compromise la stagione scorsa in Italia. Un precedente che ora fa paura, con la speranza per Pioli che non si ripeta e la tendenza si inverta già dalla sfida contro il Paris Saint Germain. Già decisiva.
A cura di Niccolò Severini