Milan, Ibra: “Volevo fare gol ed esultare come Dio”
Ha giocato una quarantina di minuti, entrando al 55' al posto di Piatek. 2794 giorni dopo il suo addio nel 2012. Il Milan ha riabbracciato Zlatan Ibrahimovic che però, a differenza di quanto è abituato a fare, non ha lasciato il segno nella sua gara di esordio. I rossoneri sono stati fermati sullo 0-0 dalla Sampdoria, la vittoria – e il gol – sono rimandati: "Ha avuto un buonissimo impatto", le parole di Pioli nel post gara.
Il calore dei tifosi
San Siro lo ha accolto a suon di applausi. Erano in 60mila, quasi tutti per lui. Al momento dell'ingresso in campo, sembrava che il Milan avesse appena segnato: "Si sentiva tanta adrenalina, tanta emozione. Me le portavo dietro già 9-10 anni fa – ha spiegato lo svedese a Sky Sport nel post partita – il rapporto con i tifosi qui è sempre stato molto bello. Mi danno tanta voglia di ripagarli".
In carriera ha segnato tantissimo e il gol è proprio quello che manca a questo Milan: "Negli ultimi metri manca davvero tanta fiducia –ha continuato – siamo meno concreti nell'area di rigore. Mancano fiducia e cattiveria. Sono qui da 4 giorni ma proverò ad aiutare la squadra quanto prima". Accanto a lui anche Leao, uno dei giovani da aiutare: "Gli ho consigliato che movimenti fare quando gli arriva il pallone. Questa è tutta esperienza". Chiosa finale di nuovo sul calore della gente: "Sono molto emozionato per l’abbraccio a ‘San Siro‘, ero molto concentrato in campo per fare un gol ed andare a fare l’esultanza come Dio sotto la curva. La prossima partita il gol arriva…".