Milan, i segreti della Primavera di Abate che vola in Youth League
Luca Bendoni 14 Marzo 2023Abate e il gioco moderno, sorrisi e idee: alla scoperta del Milan primavera che ha battuto l’Atletico ai quarti di Youth League

Ignazio Abate, promosso in estate dopo un buon lavoro in Under 16, ha scelto di costruire palla a terra. Gestire sempre quando si può. Sangue freddo e testa alta: le idee sono buone, eccome. Si parte sempre da Lapo Nava in porta (figlio dell’ex Milan Stefano), che gioca la palla sui piedi ai due difensori centrali, Coubis e Simic, e da lì ai terzini, Bozzolan e Bakoune. L’ultimo, un classe 2006. Freschezza e consapevolezza: spazzarla non è un opzione. I rossoneri giocano con calma e fiducia nei propri mezzi.
Il gioco di adatta alle caratteristiche dei giocatori. La squadra, dal centrocampo in avanti, è poco fisica e tanto fantasiosa. Eletu in regia, brevilineo, nato negli slum di Lagos, Nigeria. Accanto a lui Stalmach, polacco arrivato in estate, e Zeroli, formato al Vismara da quando è bambino. In attacco, dribblomani al potere. Le giocate di Chaka Traoré, uno dei più giovani esordienti della storia della Serie A, la concretezza di El Hilali e il talento di Hugo Cuenca, paraguaiano con un mancino da potenziale crack.

Il grande merito di Abate è stato costruire un ambiente sorridente e unito. Sia al primo che al secondo gol, tutta la panchina è entrata in campo per abbracciare i compagni. Uno per l’altro, a lottare e giocare un calcio moderno. Con un allenatore che, per tutta la gara, incita i propri giocatori. Sa capire i momenti. Di esperienza in campo, d’altronde, ne ha da vendere. E ora ha tutto il diritto di sognare in grande. Prossima tappa: Nyon. I baby rossoneri non vogliono fermarsi qui.