Milan, Pioli: “De Ketelaere ha grande potenziale, serve tempo. Leao deve restare, Theo può diventare il più forte”
Dal futuro di Leao a De Ketelaere passando per Ibra e Theo Hernandez: le parole di Stefano Pioli a Sky Sport
Archiviato il Mondiale in Qatar, il 4 gennaio tornerà la Serie A. Intanto i club continuano a lavorare duramente sul campo per arrivare pronti alla ripresa: tra questi c’è ovviamente anche il Milan di Stefano Pioli, che ha parlato in un’intervista esclusiva a Sky Sport.
Pioli: “Vogliamo tornare con più forza”
Stefano Pioli ha inizialmente parlato di come la squadra si sta preparando alla ripresa del campionato del 4 gennaio: “Sono stati dieci giorni molto importanti. A Milanello abbiamo fatto volume, qui focus tattici. È un lavoro simile ad una preparazione estiva. Le difficoltà ci aiuteranno a crescere, vogliamo tornare con più forza, più fiducia e più convinzione“.
L’allenatore rossonero si è poi soffermato sulla forza della propria squadra e delle avversarie: “Al completo siamo una squadra forte. Il livello dei nostri competitor si è alzato. Se il Napoli continua così c’è solo da fargli i complimenti“. Poi sul mercato: “Il nostro mercato di gennaio è il recupero dei nostri infortunati. Con la squadra al completo siamo forti. Il nostro obiettivo è vincere qualcosa e abbiamo quattro competizioni in cui poterci provare”.
Pioli ha poi parlato di alcuni suoi giocatori, concentrandosi in particolare su De Ketelaere: “Non ho mai avuto dubbi su Sandro (Tonali, ndr) e Rafa (Leao, ndr). La cosa complicata era capire quando sarebbe scattata qualcosa nella loro testa. Così è anche per De Ketelaere. Inutile discutere delle qualità del ragazzo. Charles ha un grande potenziale, sono state fatte valutazioni troppo affrettate. Sandro era giovane ed italiano, si è spostato di 50 km e per un anno è stato senza pubblico. De Ketelaere invece è qui da quattro mesi e arriva da un altro paese, da un’altra cultura, altre abitudini. Sta a me aspettarlo e capire quando accelerare. Ma arriverà. Comunque adesso lo vedo molto più sereno, più tranquillo. Stare in famiglia gli ha fatto bene”. Poi sul ruolo ha aggiunto: “Prima punta? Può essere un’idea. Anche pensando alle prossime partite, quando incontreremo difese a cinque”.
Pioli “La Champions è la casa del Milan”
Su Leao ha invece dichiarato: “È molto felice, sereno, disponile e positivo”. Poi, si è concentrato su Ibrahimovic: “Non ho allenato Ibra 10 anni fa, lo alleno adesso. Si è calato in una realtà per lui inedita. Ha intelligenza superiore dalla media. Quando è tornato al Milan non era una squadra che sembrava potesse vincere, lui è stato comprensivo e duro allo stesso tempo. Ha capito i momenti. Zlatan non ha mai pancia piena. Pretende sempre qualcosa di più da se stesso. I campioni sono campioni perché sono ossessionati. Lui va a 100 km/h fino a che non arriva all’obiettivo”.
In questa stagione il Milan è tornato in Champions, che Pioli ha definiti: “La casa del Milan“. Poi, ha aggiunto: “Se sei allenatore del Milan non puoi non pensare che l’obiettivo sia quello di tornare protagonisti proprio lì. Supereremo certi step solo se alzeremo il nostro livello. E così dovrà essere contro il Tottenham. È più difficile vincere lo scudetto o la Champions? Il campionato vince chi lo merita. In Champions serve invece anche qualità e fortuna, che ti aiuta negli episodi”.
L’allenatore ha poi approfondito il discorso sulla crescita del MIlan dal suo arrivo: “La nostra crescita non è ancora chiusa. Siamo più forti perché sono cresciuti singolarmente i giocatori. Saper vincere però ti da sicurezza quando ci saranno difficoltà. La mia ambizione è quella di continuare a crescere. Pretendo il massimo da me stesso e da chi mi sta intorno. Non ci vogliamo però fermare qui“.
L’allenatore è poi tornato a parlare di Leao: “Abbiamo fatto tanto insieme. Ma nessuno di noi ha toccato il massimo del proprio potenziale. Lui può e deve crescere e deve farlo con noi, ancora con noi, lo agevolerebbe”.
Pioli ha poi svelato per chi ha tifato ai Mondiali: “Ho tifato per Theo e Giroud. Li ho sentiti nelle scorse ore, erano delusi. Ma devono essere fieri. Olivier è un campione. Theo ha dimostrato quello che io e Paolo gli diciamo da tempo: diventare, e lo sta facendo già, il terzino sinistro più forte del mondo”.
Infine, una battuta finale sulla grande domanda che tutti si stanno facendo in queste ore: “Messi o Maradona? Ci sono tre leggende nel calcio: Pelé, Maradona e Messi. Ma sono tutti legati ad epoche diverse”.