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Milan, Gattuso: “Belotti? Il più impressionante dopo Sheva. Pochi gol? Non mi preoccupano”

Dopo tre pareggi consecutivi c’è voglia di vincere in casa Milan. Il turno infrasettimanale porterà la squadra rossonera ad affrontare il Torino, reduce da un grande periodo di forma. Gattuso non si fida della squadra di Mazzarri, ma suona la carica in conferenza stampa: “Leggendo la rassegna stampa che mi danno, state cavalcando l’onda che si fanno pochi gol: ma io non sono preoccupato. Si costruisce tanto, dobbiamo migliorare l’aspetto della finalizzazione. Siamo decimi nei gol fatti, ma sono contento di come giochiamo, da squadra: sappiamo soffrire e costruire, sicuramente dobbiamo migliorare e concludere in modo migliore. Le difficoltà maggiori da questa partita arriva dal Dna loro, sanno battagliare, sono messi bene in campo e sono rognosi: hanno il cuore Toro e il senso di appartenenza. Col Napoli abbiamo speso tanto, domani dobbiamo riproporre con continuità quello che abbiamo fatto. Mi aspetto questo dai miei giocatori e da tutti, massima concentrazione: domani se non saremo concentrati rischiamo la figuraccia”. Dal campo all’infermeria, Gattuso fa il punto sugli infortunati: “La situazione è uguale a due giorni fa, ieri in tanti hanno curato le botte: oggi faremo la conta e vedremo chi è a disposizione o meno, l’importante è capire che se si fa qualcosa di nuovo c’è più organizzazione di prima. Se vogliamo farlo è perché vogliamo provare. Che differenza c’è tra questo Milan e quello di Roma? Per me è molto più bello il Milan di oggi sulla gestione della palla e della personalità, aspettavamo gli avversari a Roma e rubavamo palla: oggi si propone qualcosa di nuovo e si vede, con grande personalità. Il Torino? È una squadra molto forte davanti, possono far gol in qualsiasi momento: Belotti sa attaccare bene l’area e muoversi, quando stanno bene sanno fare male a chiunque”.

Domani il Milan si troverà di fronte Belotti, il pericolo numero uno per la retroguardia rossonera: “Belotti l’avevamo preso in comproprietà dall’Albinoleffe, eravamo andati a vederlo con Perinetti: dopo Sheva mi aveva impressionato perché quando tirava beccava spesso lo specchio della porta, ne ho visti pochi calciare come lui, salta di testa e sta su tanto. È un ragazzo perbene e ha la testa sulle spalle: si vedeva sarebbe riuscito a far bene, quando uno ha il veleno e voglia di migliorarsi è normale vedere ora un giocatore così. Pochi gol? Bisogna analizzare bene: quello di cui vi parlo è lo stesso discorso che faccio ai miei, ci vuole un pizzico di fortuna. Per me quando dico che bisogna a continuare ciò che stiamo facendo è vero: in più, quando ho detto che la coperta è corta, non è perché non ho tantissimi giocatori. Dobbiamo cercare di far lavorare meno gli esterni, questo può migliorare il modo di giocare: stiamo chiedendo qualcosa in più ai nostri attaccanti per essere più compatti, per questo magari sono meno brillanti. Non chiederò più questo ai miei attaccanti quando diventeremo ancor più squadra: voglio giocare a palla coperta, se non lo facciamo succede come con la Juventus e con l’Arsenal. Non mi diverto a chiedere sacrificio, Suso ogni volta che gioca è un salvagente, tenta sempre la giocata, gioca un calcio difficile e rischia sempre la giocata. La coperta corta è il modo in cui la squadra tiene il campo, non per le risorse che ho a disposizione. Il mercato lo fanno Mirabelli e Fassone, arriveranno pochissimi giocatori e sono contento dei miei giocatori: sono i migliori al mondo. Non arriveranno 20-30 giocatori ma qualche elemento per migliorare la rosa”.

L’allenatore rossonero analizza poi la rosa in vista del rush finale: “Mi aspetto sempre qualcosa dal collettivo, difficilmente mi sentirete parlare del singolo: nel singolo la stanchezza ci sta, tanti ci davano per morti contro il Napoli ma la squadra ha tenuto testa. Per questo domani ho detto che domani non dobbiamo mollare, non ci dobbiamo accontentare di come abbiamo giocato contro Juve e Napoli, devi sempre dare la sensazione di essere squadra. Locatelli? Mi sta piacendo molto ultimamente, per l’impegno: si allena bello cazzuto. Allenarsi con la faccia triste non serve, ci si deve allenare così: ha dimostrato di avere una gamba brillante facendo gli interventi giusti, mi è piaciuto molto. Musacchio o Zapata contro il Torino? Domani vediamo…Kalinic? Io vedo la prestazione, ha fatto 5/6 movimenti da giocatore vero: non siamo stati bravi a trovarlo e ha fatto movimenti incredibili, toccando bene certi palloni. È uno che si muove benissimo, il gol è fondamentale: è da un po’ di tempo che viene massacrato, c’è anche un’immagine mia con la faccia incazzosa verso la tribuna mentre sento i fischi nei suoi confronti. È un ragazzo che da quando c’è stato quel piccolo problema ha mostrato grande professionalità. Settimana scorsa abbiamo fatto lavori di recupero, con programmi personalizzati: stiamo provando a recuperarli così. Çalhanoglu alla Pirlo? Ci può anche stare, è un giocatore che ha calcio. Lui deve buttare giù la porta: anche Suso può fare la mezzapunta. Rodriguez migliorato? Sono d’accordo: quando gioca con il pallone sta facendo bene a livello di personalità e tecnico, da lui mi aspetto di più dal punto di vista della corsa: quando ha palla gioca con grande scioltezza. Da Suso mi aspetto ciò che sta facendo, ma anche l’attacco porta in modo diverso: lo voglio più dentro. Con il Sassuolo se fosse andato a chiudere sul secondo palo avrebbe avuto occasioni importanti: anche a lui sta cominciando a piacere quando entra in zona centrale, un po’ a livello mentale è cambiato. Paragone con Seedorf? Clarence è stato spesso il mio salvagente…ci sta. Se mi venderanno Suso? Staremo là a combattere e lotteremo per farlo rimanere”.