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Milan, l’avv. La Scala: “Chiedo a Fassone e ai cinesi di metterci la faccia, devono mostrare il loro business plan”

Niente Closing tra Finivest e SineEurope Sports e per la trattativa sul futuro del Milan continuano le incertezze. Dopo l’intervento di Adriano Galliani, prende parola anche Giuseppe La Scala, avvocato dei piccoli azionisti rossoneri, che prova a fare chiarezza: “Chiedono di avere pazienza, ma così non si può più andare avanti. Spegnere la televisione e non andare allo stadio è il minimo. Non si può continuare a speculare sul fatto che i tifosi ci siano e ci saranno sempre. L’apprezzamento verso Montella e la squadra c’è ed è l’unica nota positiva, la squadra ha fatto ciò che poteva fare, c’è stata applicazione mentale. Contro il Bologna eravamo in 8 in campo schierati come un esercito.

Penso che Fininvest abbia un bisogno fottuto di vendere, lo capisco e siamo contenti, però è chiaro che su questa trattativa si debba fare chiarezza: il Milan sembra devoto al palo dell’ortica, piuttosto che chiedere 100 milioni tra una settimana deve chiedere dimostrazione che ci siano 4-500 milioni per i prossimi mesi. Non importa speculare su questa caparra, il mio lavoro è sedermi al tavolo e vedere che ci sono i quattrini. I cinesi hanno soldi per fare mercato? Altrimenti tanto vale andare avanti sui parametri zero…Vi pare che Berlusconi faccia rientrare capitali dall’estero davanti agli occhi di tutti? Fininvest e Berlusconi dovrebbero portare in tribunale chi lo afferma. Le cose che chiedo a Fininvest le chiedono tutti, ma hanno dimenticato il modo in cui si comunica e i cinesi non hanno mai imparato a farlo. Se non si mette un volto di fronte a quello dei cinesi, di Han Li, di dimentica come comunicare. C’è un patto di ricapitalizzazione importante, tra due mesi voteremo un bilancio in cui si vocifera ci sarà una perdita di altri 75 milioni. Detto questo, oggi abbiamo riletto quelle domande: se Fininvest, invece di rispondere ai tifosi più che ai piccoli azionisti che non contano niente, avesse risposto a se stessa innanzitutto, forse non saremmo arrivati qui. Il tema della consistenza della cordata cinese riguarda innanzitutto Fininvest e i cinesi stessi: chiedo a Marco Fassone, che è una persona intelligente, e ai cinesi di metterci una voce e una faccia. Vengano loro davanti ai microfoni e ci raccontino tutto ciò che è successo: chi c’è dietro, chi non c’è dietro, chi si è sfilato…se queste autorizzazioni sono state mai chieste, perché non sono arrivati i soldi. Nel mondo degli affari a questo punto sorge l’esigenza che emerga un volto e una voce che dicano come le cose stanno veramente, perché questo il mercato pretende. C’è un atto impegnativo e si pretendono obblighi di trasparenza, già nel mercato delle noccioline, figuriamoci nel mercato del calcio dove c’è anche una responsabilità antropologica: il nostro popolo non ha eguali, la portata che ha il Milan è senza pari. Ma non si può approfittare di questo amore disperato per continuare a mantenere una condizione di mancata trasparenza. Nella lettera aperta che i piccoli azionisti hanno detto a SES e Fininvest abbiamo detto: “Guardate che oltre a trovare i soldi per comprare le quote dovete anche dimostrarci che avete i soldi per ripianare la perdita di bilancio, garanzie per ripianare un debito di 220 milioni e soldi per la campagna acquisti. Dove stiamo, ancora a batterci per entrare in Europa League? I cinesi, se entrano e fanno un investimento da un miliardo, avranno un business plan enorme. In questo business plan saranno state inserite, e ce lo devono mostrare e spiegare. Se non lo fanno, prendono e vanno a casa: non come qui, che da 32 anni abbiamo gli stessi che ogni anno chiedono approvazioni di bilanci rovinosi”.