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Milan, la sanzione UEFA per il mancato rispetto del FFP 2014-17

Il club rossonero dovrà raggiungere la parità di bilancio entro il 2021: 12 i milioni di euro in premi trattenuti nell’attuale Europa League. E per le prossime due annate, in caso di qualificazione in Europa, arrivano anche restrizioni sulla rosa.

Il giorno dopo l’eliminazione dall’Europa League, nell’incubo della serata di Atene contro l’Olympiacos, per il Milan è finalmente arrivato il tempo di conoscere la sanzione inflitta dall’UEFA per il mancato rispetto dei parametri imposti dal Fair Play Finanziario nel triennio 2014-2017.

I rossoneri, come comunicato ufficialmente dal massimo organo calcistico europeo, dovranno raggiungere la parità di bilancio entro il 30 giugno 2021: in caso contrario, la sanzione prevista figurerebbe nell’esclusione per un anno dalla prima competizione UEFA utile disputata nella stagione successiva. A livello economico, in più, la multa porta a quota 12 i milioni trattenuti dai premi relativi all’Europa League appena disputata, con l’obbligo di non registrare più di 21 giocatori in rosa per le competizioni UEFA delle stagioni 2019/20 e 2020/21.

Ecco il comunicato integrale:

“La camera arbitrale dell’Organo UEFA di Controllo Finanziario dei Club (CFCB) ha preso la decisione sul caso AC Milan dopo la sentenza del Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS 2018/A/5808, AC Milan contro UEFA). Il TAS aveva deferito la questione alla CFCB affinché imponesse una misura disciplinare adeguata per la violazione delle regole sulle licenze per club e sul fair play finanziario UEFA, con particolare riferimento al pareggio di bilancio.

Di conseguenza, se il club non dovesse rispettare il pareggio di bilancio al 30 giugno 2021, sarà escluso dalla partecipazione alla successiva competizione UEFA alla quale dovesse qualificarsi nel corso delle due stagioni successive, 2022/23 e 2023/24. Al club verranno anche trattenuti 12 milioni di euro di profitti della UEFA Europa League 2018/19. Inoltre, non potrà registrare più di 21 giocatori per le competizioni UEFA 2019/20 e 2020/21.

Contro questa sentenza, la società può presentare ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport, come previsto dall’articolo 34(2) delle Norme procedurali dell’Organo UEFA di Controllo Finanziario dei Club e dagli articoli 62 e 63 degli Statuti UEFA”.