Milan, Gattuso: “Toccate me, non i miei giocatori: dopo Atene li ho visti piangere”
Vigilia di campionato per il Milan che domani sera sarà di scena a Bologna, contro la squadra di Filippo Inzaghi. Ecco le parole di Rino Gattuso in conferenza stampa
Dimenticare subito Atene e l’addio all’Europa League per riprendere la marcia verso la conquista di un posto nella prossima Champions League. Il Milan di Rino Gattuso, dopo la cocente sconfitta contro l’Olympiacos, si rituffa in campionato, chiamato ad una reazione importante nella sfida che vedrà impegnati i rossoneri nel posticipo di domani contro il Bologna di un grande ex (in difficoltà) come Pippo Inzaghi: intervenuto in conferenza stampa, l’allenatore rossonero ha presentato così la gara del “Dall’Ara”, tornando anche sul K.O. di giovedì scorso in Grecia e sugli importanti recuperi di Romagnoli e Suso (dopo Musacchio).
“Voglio vedere la stessa prestazione fatta ad Atene ma non gli stessi errori fatti, abbiamo regalato la partita. Ci sono stati errori arbitrali ma non possiamo attaccarci a questo: dobbiamo dimostrare di stare sul pezzo. Quando non c’è veemenza e rabbia raccogliamo meno di ciò che seminiamo.
Penso che i miei giocatori meritino rispetto, qualcuno di voi sta già impacchettando giocatori in clima natalizio, dicendo che andranno via: meritano rispetto. Atene dev’essere una cicatrice e come tutte dobbiamo ricordarci come sono venute, non ho nessun dubbio su questo gruppo a livello umano e dobbiamo crescere.
I recuperi? Conti è pronto e sta a me buttarlo nella mischia, su Musacchio e Romagnoli dobbiamo stare attenti per quei problemi avuti al polpaccio, non dobbiamo rischiare ricadute: vedremo se Alessio domani sarà della partita. Sono contento che siano tornati con noi e dobbiamo stare attenti.
Vedere gente che piange nello spogliatoio nel calcio moderno è già un segnale, significa che e rimasto ancora qualcosa del calcio di anni fa: ho visto tanta gente con le lacrime agli occhi dopo Atene. Ognuno di noi si deve ricordare di questa cicatrice, e le cicatrici si possono rimarginare se curate bene: non abbiamo tempo, è fondamentale andare a giocarci le partite che dobbiamo giocare.
Quando prendi 2 gol col Dudelange in casa e arrivi a giocarti la qualificazione in un clima come quello di Atene hai sbagliato qualcosa prima: penso che non ci debba essere solo il rammarico di Atene, avevamo la partita in mano. Ci avevano messo solo in difficoltà nei calci piazzati, ci siamo fermati su una palla persa da Çalhanoglu: il vedere i palloni in campo l’abbiamo permesso noi, se avessimo sfruttato le prime palle gol nei primi minuti avremmo visto un’altra partita.
Inzaghi in difficoltà? Questo fa parte del nostro lavoro, ci sta. Tutto ciò che abbiamo passato insieme non si può dimenticare, domani entrambi ci giochiamo tanto.
Higuain? Ci ho parlato: in questo momento il primo deluso da questa situazione è lui, abbiamo bisogno dei suoi gol e a livello di esperienza e leadership ci deve dare ciò. La priorità per me non sono i suoi gol, ma l’essere credibile, un valore aggiunto che trascina i compagni: mi aspetto ciò da Higuain. Gli ho detto che c’è grande apprezzamento nei suoi confronti, ma deve fare qualcosa in più, come tutti. Il calcio è questo, bisogna fare le cose con il veleno negli occhi”.
So che abbiamo dei vincoli e che non possiamo fare molto sul mercato, ma sento parlare troppo dei nostri giocatori più importanti, Suso, Çalhanoglu, Higuain. Ibra? Io non ho mai parlato con lui, giuro sui miei figli. Ognuno deve fare il suo, sapevo ci fosse la possibilità ma anche che fosse difficile: non piango ogni giorno, ma alleno ciò che ho a disposizione. La società sa su quali profili devo andare, da luglio ad oggi non ho parlato con alcun giocatore né faccia a faccia, né via mail, né via messaggio.
Io in bilico? Rompete le scatole a me e non ai giocatori, è giusto che continuiate a rompere le scatole a me e non ai giocatori. Fa parte del mio lavoro”.
“Nessuno qui si deve vergognare: chi non fa non sbaglia, chi fa sbaglia. Sappiamo bene che abbiamo fatto una figuraccia: chi ruba si deve vergognare. Riposo per Çalhanoglu? Quando i giocatori sono in difficoltà devo capire se la difficoltà è mentale o fisica, sono due cose molto diverse. Per me la questione non è fisica ma mentale, Castillejo sta facendo molto bene”.
“Dipenderà come ci arriviamo alla Supercoppa, con quale entusiasmo: è una gara fondamentale quella di domani. Avremo tempo poi di pensare alla Supercoppa e di pensare a questa competizione”.
“Bakayoko ora può fare la mezz’ala, il vertice basso, tutto: ora abbiamo provato a giocare così, ma ora penso che per come sta fisicamente e come sta tenendo il campo possa giocare in più ruoli, sicuramente è più a suo agio in un centrocampo a 2”.
“Quando analizzo le nostre partite finiamo per lasciarci intimidire e sorprendere: questa è la differenza tra campionato italiano e Europa”.