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Milan, Gattuso: “Bonucci? Ha espresso un desiderio in maniera chiara”

Tre partite i 10 giorni contro avversari di livelli internazionale: per il Milan inizia la International Champions Cup 2018 e il primo avversario dei rossoneri sarà il Manchester United. Per presentare la sfida contro i Red Devils a Los Angeles, è intervenuto in conferenza stampa Gattuso:

“Ho avuto un confronto con Leonardo, ma con la proprietà non ho avuto nessun confronto. Il gruppo di lavoro ha dei grandi meriti nella serenità dell’ambiente squadra. In questo gruppo ho trovato disponibilità e tranquillità. Io sono un dipendente del Milan così come i giocatori e cercare alibi non ci porta da nessuna parte. Se poi ci sarà qualche cambiamento e qualche linea nuova da portare avanti, si porterà per il bene del Milan. Si deve parlare attorno ad un tavolo, guardarsi negli occhi. Voglio ringraziare questo gruppo di lavoro”.

Bonucci? Ho parlato con Leo e bisogna essere onesti e dire le cose come stanno. Leo ha avuto un confronto con me, ma non sono io il club e deve parlare con i dirigenti. Fino a quando farà parte del mio spogliatoio, voglio vedere il Bonucci che ho visto in questi ultimi 12 giorni: un Bonucci professionista, è il primo a tirare il gruppo e si sta comportando da grande capitano. Poi spetterà a Leo e alla società decidere, ma spero fino all’ultimo che Bonucci possa rimanere qui. Perché è un giocatore di mentalità e di talento. Spero che rimanga con noi. Penso che quando un giocatore esprime un desiderio, l’allenatore deve fare di tutto per convincerlo a farlo rimanere e pensare ai pro e ai contro. Se il giocatore ha espresso un desiderio in maniera chiara, bisogna capire, sedersi e affrontare in maniera corretta il discorso”.

“Mercato? Penso che la società sappia i ruoli che mancano per rafforzare la squadra. Lo sanno, io l’ho ribadito, ma penso che la cosa più importante sia quella di prendere giocatori che possano dare una mano alla squadra e che la possano migliorare. La società farà le sue scelte, economicamente è molto forte. Si sanno le cose che si devono fare. Vanno presi giocatori funzionali al modo in cui giochi. Non facciamo nulla se non prendi giocatori utili al tuo stile di gioco. Poi è normale che questo, a volte, può decadere su qualche nome perché la società preferisce prendere giocatori di 24-25 anni al posto di uno da 30-31 anni perché parliamo di una proprietà diversa dalle altre e se deve fare un investimento importante, preferisce prendere un ragazzo che prende valore. L’importante è che sia funzionale a quello che si vuole fare”.

La permanenza di Mirabelli? Vorrei tante cose nella vita, ma ci sono cose che non si possono ottenere. Io se sono al Milan è perché Massimiliano lo ha voluto fortemente. Mi ha dato la possibilità di allenare la prima squadra e se sono diventato quello che sono, i meriti sono di Mirabelli e di Fassone che mi hanno dato la chance. Io sono un professionista e voglio fare questo mestiere. C’è grande rammarico, c’è grande amarezza però bisogna guardare avanti e può succedere anche a me che se sbaglio due partite, parte la contestazione.

Mi dispiace molto, ma bisogna guardare avanti e affrontare questo lavoro, che sarà molto difficile, con grande serietà e professionalità. Espormi per chiedere la sua conferma? In questo momento non penso che sia corretto nei confronti di un direttore che lavora da tanti anni come Massimiliano e penso che ora devo pensare a fare il mio. Sto lavorando con persone nuove, con le quali ci siamo appena conosciuti. Devo affrontare le difficoltà. L’obiettivo è quello di mettere la squadra nelle condizioni migliori. Non mi piace fasciarmi la testa prima di spaccarmela”.