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Gattuso: “Piatek? Questo è il Milan di tutti. Empoli step in più per crescere”

Dare continuità alla vittoria di Bergamo e continuare dritto sulla strada per la Champions: questo l’obiettivo del Milan, sempre più lanciato verso le zone altissime della classifica. Blindare il quarto posto senza perdere di vista il terzo, la sfida con l’Empoli che aprirà il 25esimo turno di Serie A misurerà ancora una volta le ambizioni europee dei rossoneri. Per presentare la sfida in conferenza stampa è intervenuto Gattuso: “Rapporto con Çalhanoglu? Non è solo con lui, ma con tutti: ricerco un rapporto umano – Ha affermato l’allenatore rossonero – Sa che ha attraversato un momento tecnico non brillante, ma mi piace coccolare chi sta avendo poca continuità”.

Sulla partita con l’Empoli Gattuso ha aggiunto: “Da parte mia c’è grande preoccupazione, non sarà una partita facile e giocheremo contro una squadra che ha cambiato modulo e abbina qualità tecniche e tattiche in maniera interessante: la crescita deve venire da questo tipo di partite, non ci possiamo permettere di sottovalutare l’Empoli. Per noi sarà difficile, loro son ben messi in campo”.

Sostituire Suso? Paquetà in qualche occasione sta già facendo l’esterno d’attacco, invertendosi con Çalhanoglu: domani vediamo. Oggi vedremo che modulo e che scelte adotteremo. La possibilità a qualche giocatore ora bisogna darla: la cosa più importante è non riuscire a perdere entusiasmo nei giocatori che hai”.

“Dobbiamo pensare a continuare a lavorare con criterio e voglia: le delusioni sono dietro l’angolo. Non bisogna pensare tutto sia più facile, non si deve mollare e pensare a casa nostra, non a ciò che accade in casa degli altri”.

“Critiche o elogi? Io la vivo male questa roba, non voglio nessun complimento: senza la squadra non sarebbe possibile ciò che stiamo facendo. Noi proponiamo e la squadra sta facendo bene: anche quando parlavano male di me leggevo poco, sto facendo questo lavoro perché credo di saperlo fare. Non ho bisogno di sentirmi dire “bravo bravo”, so cosa posso dare ad un gruppo: a volte massacrano allenatori che hanno vinto tanto come Mou, Allegri, Ancelotti: ci sono tanti tifosi da tastiera cui non bisogna dar retta”.

Oltre i singoli e la forza del proprio centravanti: il Milan è gruppo, forza e voglia. Parola di Gattuso: “La fame di Piatek? Non è il Milan di Gattuso o di Piatek, è il Milan di tutti: abbiamo un attaccante che sta valorizzando al meglio tutto ciò che gli arriva. Diamo meriti a tutti, abbiamo una squadra giovane che può crescere ancora tantissimo: insisto sulla parola voglia, dobbiamo continuare a fare ciò che stiamo facendo e lo step da superare è questo”.

Mia moglie fa la formazione…al di là delle battute, 3 volte a settimana parlo con la Morace, molto preparata: ci sono molte donne che capiscono bene il calcio. Ho con lei un confronto aperto e interessante”.

“Ci sta un po’ aver subìto l’Atalanta nel primo tempo, ma le palle gol più pericolose le abbiamo trovate noi alla fine. Potevamo sviluppare meglio in certi aspetti poi sull’1-3. Sia Maldini che Leo che Gazidis sono un valore aggiunto: con loro c’è un confronto a 360º su tutto. Paolo dice la verità, non condividiamo magari qualcosa, ma c’è un confronto quotidiano: nessuno deve pensare a proprio ego, dobbiamo far andare avanti questa struttura. Ci sono confronti positivi e sono stati bravi ad avermi fatto crescere”.

“Dobbiamo riuscire a trovare la massima concentrazione, prepararla bene, cominciare bene: voglio vedere lo stesso atteggiamento visto nei primi minuti con il Cagliari. Con Iachini non si scherza: prepara molto bene le partite, ha rigirato la squadra. Aprire un ciclo alla Ancelotti? Non vado così avanti con la testa, tocco con mano la realtà: vedo il lavoro nella quotidianità. Il mio percorso è pensare giorno dopo giorno. “Non sto costruendo nulla: dobbiamo preparare le partite che mancano, non si può programmare nulla oggi. Ci sono incognite, anni fa era difficile un giocatore potesse andare via, oggi no”.

In chiusura l’allenatore rossonero ha fatto il punto sui rientri, a partire da quello di Strinic e Zapata: “Strinic era stato fermo 3 settimane, poi era tornato in gruppo e ora si sta allenando. Zapata tra 7-8 giorni sarà a disposizione del gruppo. Conti esterno alto? Lasciamolo nel suo ruolo, ha sempre fatto il suo: in attacco poi abbiamo Castillejo, Borini, Suso…ne abbiamo abbastanza. Il gesto di Simeone? Da giocatore ne ho combinate abbastanza…sono l’ultimo a poter parlare, non è bello ma per uno sanguigno può capitare”.