Dai successi nelle giovanili a quando fermò Lukaku: Milan, ecco Tomori
“Con l’impegno e la serietà le difficoltà si superano sempre”, gli ripete sempre il padre. Fikayo Tomori è cresciuto con questa frase stampata in testa. Guardava i campioni con suo padre. Osservava le partite del Chelsea e ha iniziato a sognare di portarne un giorno la maglia. Detto, fatto. Sì, ma non è stato proprio così semplice: nel mezzo c’è stato un percorso fatto di tanti sacrifici e supporti dei genitori quando pensava di non essere più all’altezza. Dubbi e incertezze da adolescente, superate con tenacia e con i giusti consigli. Tutta la trafila nel settore giovanile del Chelsea, fino alla prima squadra, e alla nazionale inglese. Adesso, chiuso da Thiago Silva, Rüdiger e Kurt Zouma, Tomori ha cercato una strada nuova. Una via che oggi porta a Milano.
Fikayo Tomori è il nuovo rinforzo per la difesa del Milan. Difensore centrale, 23 anni. Attento e concentrato negli interventi, stacco notevole e ottimo di piede destro. Ha spopolato un video di un allenamento di un anno fa in cui segna da posizione impossibile: defilato sulla linea di fondo campo, ma soprattutto venti metri dietro la porta. Tiro a giro, effetto incredibile. Tomori all’occorrenza sa fare anche questo.
GRAZIE ALL’IDOLO DIDIER DROGBA
Nato nel 1997 in Canada, la passione per il Chelsea gliela trasmette il padre dopo il trasferimento a Londra quando aveva 5 anni. Guardando le partite dei blues alla televisione si innamora di Didier Drogba, arrivato da poco a Stamford Bridge ma già devastante: “Le sue prestazioni hanno avvicinato tanti ragazzi di origine africana come me al Chelsea”. E infatti, non è il solo che entrerà nella Academy. E non sarà l’unico che da lì arriverà in prima squadra: i suoi compagni di viaggio sono Tammy Abraham (il suo migliore amico) e Callum Hudson-Odoi, entrambi di origini nigeriane. Insieme, cresceranno nel vivaio del Chelsea. E vinceranno titoli.
AFFINITÀ CON IL SUCCESSO
Punti di forza: decisione, rapidità, intelligenza. Tomori ha solo 23 anni ma la sua storia racconta una predisposizione verso i successi: di squadra e non solo.
Nella stagione 2014/15 vince la Youth League (con Jérémie Boga). Un anno dopo il bis (con Ola Aina): il Chelsea vince contro il PSG in finale, e il primo gol dell’incontro lo segna proprio Tomori, rapido nello sfruttare un rimpallo in area di rigore avversaria in seguito a un calcio d’angolo. Dopo una settimana, è di nuovo decisivo: nella finale di FA Cup U18 contro il Manchester City. Un altro gol (di testa) che regala il secondo trofeo nel giro di una settimana alla sua squadra. Decisivo: a fine anno sarà eletto Academy Player of the Year.
QUELLA PARTITA CONTRO LUKAKU …
L’anno successivo vince il mondiale Under 20 con la nazionale inglese, eliminando anche l’Italia di uno scatenato Orsolini (capocannoniere del torneo). La stagione 2018/19 segna la prima vera svolta anche nei club: viene mandato in prestito al Derby County in Championship, dove conosce Lampard. Con lui, gioca 44 partite e viene eletto miglior giocatore del club in quella stagione. Un primato: mai nessun giocatore del Derby arrivato in prestito aveva goduto di un tale premio. Per Tomori fu una grande stagione, conclusa solo in finale di playoff di Championship, resa speciale grazie al successo contro il Manchester United di Young e Lukaku (marcato benissimo proprio dal giovane Tomori) in Qarabao Cup. Oggi, sia Young che Lukaku sono a Milano, sponda nerazzurra. Si ritroveranno nuovamente di fronte, l’uno contro gli altri due: forse già tra una settimana nel quarto di finale di Coppa Italia.
Nella scorsa stagione, nonostante un buon inizio in cui segna un gol spettacolare da fuori area, a giro, di destro (ricordate il video di prima?), perde il posto da titolare. Il 2020 non è stato il miglior anno della sua carriera. Gioca poco, ma Lampard non ha mai smesso di credere in lui. Lo ha confermato anche pochi giorni fa: “Ha fatto grandi progressi nelle ultime stagioni. Noi abbiamo cinque difensori centrali: è normale che giochi meno e che abbia voglia di andarsene in prestito”. E a proposito di prestiti, Tomori ne è abituato: “Ho sempre pensato che siano un ottimo modo per crescere, acquisire esperienza e migliorare”. Ed ecco il Milan di Pioli, dove può ritrovare minuti, stimoli e slanci. "Con impegno e serietà le difficoltà si superano". Gliel'ha insegnato suo padre.