Milan, Albertini: “Obiettivo Scudetto, bisogna crederci. Bonucci un leader, Biglia mi piace”
Il Milan sta investendo tanto per cercare di tornare grande, la squadra di un tempo. Proprio come ai tempi di Demetrio Albertini, che oggi parla a tutto campo sulle pagine de La Stampa. Ecco le sue parole: “Sta nascendo un Milan che ha riacceso l’entusiasmo. E che non può che incuriosire. Perché tanti, e diversi come storie personali, sono i volti nuovi. Bonucci è l’acquisto più importante. Leo è un leader, adesso dovrà esserlo anche in una realtà che non conosce: alla Juve è cresciuto accanto a giocatori di un certo livello e di una certa esperienza. Al Milan dovrà trasmetterla lui, soprattutto ai giovani. Biglia mi piace, conosce bene, molto bene il nostro campionato e sa che cosa significhi giocare ad alti livelli. Obiettivi? Il presidente Berlusconi mi ha sempre insegnato che si va in campo per puntare al massimo: il massimo vuol dire lo scudetto. La squadra ha l’obbligo di crederci, poi vedremo che cosa saprà raccogliere perchè nel calcio due più due non fa quattro. Il mercato mi ha sorpreso, non era così scontato che i fatti fossero subito questi: io giudico il momento e, il momento, ci dice che il Milan cinese ha la sua credibilità altrimenti certe garanzie non poteva darle, all’estero come in Italia”.
Poi, in merito alla proprietà: “Dubbi fugati sul mercato: per il resto servirà tempo, come è normale che sia. In quanti conoscono alla perfezione nomi o volti dei proprietari del Paris Saint Germain o del Manchester City? Eppure sono club che stanno al vertice da tempo. André Silva può fare bene, benissimo. L’attaccante portoghese va messo alla prova. L’Inter, non va dimenticato, vive dentro i paletti del fair play finanziario. Il Milan ci arriverà. Il mercato della Juventus deve ancora cominciare. Mi chiedo: come vogliono sostituire Bonucci? Con quale modulo giocheranno? Sì, comunque, partiranno un po’ davanti alla concorrenza anche quest’anno. Il Napoli che parte reciterà? Un ruolo da assoluto protagonista. Là si è creata un’empatia fra tecnico e giocatori davvero incredibile e non hanno dato via nessuno”.