Mihajlovic avvisa il suo Torino: “Basta passi da gambero!”
Archiviata la partita contro la Roma in Coppa Italia, ora ci sarà la Spal. E Sinisa Mihajlovic vuole che il suo Torino non abbia quei cali di concentrazione che hanno finora minato il percorso di Belotti e compagni in campionato. Anche perché “Tutte le partite in Serie A sono molto difficili. Loro sono una formazione di tutto rispetto e se non giochiamo al massimo, possiamo anche essere battuti: abbiamo preparato bene la partita ma in poco tempo, sapendo che dobbiamo mettere in campo lo stesso atteggiamento, la stessa rabbia. Poi alla fine potrà venire fuori il nostro valore tecnico che è superiore, ma se pensiamo di essere più forti non vinciamo di sicuro”.
Vuole tenere tutti sulla corda, Mihajlovic, e lo dice esplicitamente: “Dopo Roma ho detto ai ragazzi che abbiamo superato alla grande un ciclo di partite molto difficile. Perché abbiamo dimostrato di avere qualità, valori e non essere in crisi come qualcuno diceva. Solo, ora non dobbiamo montarci la testa: giochiamo con la stessa umiltà, concentrazione e rispetto con cui abbiamo affrontato di recente le squadre sulla carta più forti di noi. Gara dopo gara abbiamo migliorato in gioco e atteggiamento, e stiamo anche creando in fase offensiva: dobbiamo ripeterci, rimanendo concentrati. Se avverrà questo, probabilmente potremo portare a casa il nostro risultato. Sicuramente” continua l’allenatore del Torino, “la squadra deve trovare continuità non solo nei momenti critici, ma anche quando serve accelerare. È un momento questo in cui se dovesse andare tutto bene, potrebbe essere alla nostra portata. Ho detto alla squadra che non possiamo fare i passi del gambero: uno avanti e due indietro. Perché se fai bene da una parte, e poi magari pareggi col Verona, è giusto che anche i tifosi si lamentino. Il nostro atteggiamento non può dipendere dall’avversario. Questo dipende solo da noi stessi. Io li considero intelligenti: si può anche sbagliare, ma poi bisogna imparare. O non raggiungi l’obiettivo. Ora è il momento di accelerare: poi certo, il pallone è rotondo, e si può sbagliare, ma deve esserci la prestazione”.
Tra giovani e presunti titolari, però, ora Mihajlovic può tirare un sospiro di sollievo. Anche perché esclusi Bonifazi, Ljajic e Ansaldi e Sadiq (quest’ultimo per scelta tecnica), sono tutti disponibili: “Sulla fascia può partire Niang, come Berenguer o Boyé: M’Baye come atteggiamento ha fatto un passo in avanti, con la Roma. Lo abbiamo preso per farlo giocare, deve fare di più sicuramente ma è sulla strada giusta. Edera? Ne abbiamo parlato tanto. Deve continuare così, cercando di sfruttare al meglio le occasioni che gli capitano, come sta facendo. È una soluzione importante, dall’inizio come a gara in corso. L’importante è che sappia sfruttare come sta facendo le cose. Non si deve montare la testa, sa che è all’inizio di carriera, dipende molto da lui. Ho convocato anche Barreca, ma ha ancora qualche problema: si allena sempre a metà, non sta ancora troppo bene. Mi piace puntare sui giovani, ma non guardo mai l’età, ma solo chi è più o meno forte. I ragazzi giovani se hanno il carattere hanno magari anche l’incoscienza di provare qualcosa di più. Milinkovic-Savic, per esempio, ha carattere, è serbo: gli viene da solo. Edera pure, prende palla e punta, come chiedo sempre ai miei attaccanti” continua Mihajlovic. “Non importa se si sbaglia. I giovani hanno qualcosa in più rispetto ai più vecchi, perché hanno quell’incoscienza che magari i più esperti traducono con maggiore equilibrio: è proprio questo il problema dei giovani, il fatto che siano altalenanti. Ma se io vedo un giocatore bravo e forte, mi fa piacere farlo giocare. Ma è giusto che sia così”. E proprio sul portiere fratello del Sergej della Lazio, Mihajlovic è chiaro: “La Coppa Italia continua a essere sua, sì. Vanja ha dimostrato di essere bravo, e che potrebbe essere il portiere del futuro del Toro. Io cerco di mischiare le cose, di far giocare tutti: cerco sempre però di mettere una squadra equilibrata. Ma non è che adesso dovendo giocare con la Juve, o se addirittura dovessi arrivare in finale, allora lo tolgo: se mi dà garanzie lo tengo, se no lo cambio. Arriverà il suo momento: ora è la Coppa Italia, più avanti chissà…”.
Meno chiaro è infine l’allenatore sul calciomercato: “Vediamo adesso come andranno queste partite. Sappiamo dove dobbiamo intervenire, poi cercheremo di fare il massimo. Penso alle partite fino al 6 gennaio, Coppa Italia compresa. Poi capiremo quello che succede: fortunatamente ci sarà la sosta, e per fortuna quasi a fine mercato. Avremo tempo per parlare di questo, dobbiamo solo pensare a giocare al massimo queste gare”.
Valentino Della Casa