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“Metti Fernando, metti Fernando”. ‘Petit diable’ ma grande gesto: Griezmann chiede il cambio e vuole Torres in campo

Perdere e lasciare non fa al caso di Antoine Griezmann, uno che deve essere preso per com’è. Decisivo, in una finale di Europa League, tanto per fare un esempio, ma a tratti… “freddo”. Ce l’ha spiegato meglio il consigliere delegato dell’Atletico, Gil Marín, nel post della partita di Europa League vinta contro l’OM: “È freddo, pensa molto prima di dire qualcosa. Sa perfettamente che se firma un contratto con l’Atletico il suo futuro dipenderà dall’Atletico e non da lui. E lui vuole che dipenda da lui”. Atletico o Barcellona, chissà se è davvero (o ancora) un dilemma per l’attaccante francese che in realtà ha dato la sua parola al presidente blaugrana Bartomeu ormai da mesi, da dicembre, quando i due si sono incontrati più o meno segretamente. Da capire come si voglia celebrare questo matrimonio che pare sia già organizzato: pagare la clausola di 100 milioni (di cui 20 sono della Real Sociedad!) dal 1 luglio oppure trattare con l’Atletico per una cifra leggermente superiore così da salvare i rapporti. Testa, sangue freddo, ma anche cuore. Tanto cuore. Perché Griezmann sarà gelido (soprattutto davanti a un portiere) quanto volete ma di dubbi sul da farsi ne ha ancora, anche adesso. L’Atletico gli ha dato tanto, il Cholo gli ha dato tutto. E l’aspirazione di giocarsi una finale di Champions al Wanda può essere un vero e proprio obiettivo. Griezmann è cresciuto nell’Atletico e grazie all’Atletico, dove ha condiviso spogliatoio e momenti con simboli del club a cui sempre sarà riconoscente. Cuore e testa lo dimostrano, ma soprattutto i fatti. Riviviamo gli ultimi attimi della finale di Lione: Griezmann fa doppietta e trascina i suoi, poi al minuto 89 si avvicina al Mono Burgos, vice di Simeone. E gli sussurra: “Metti Fernando, metti Fernando”. Al 90 entra Torres. Che giocherà la sua ultima partita europea – finale – con il club della vita, alzando anche la Coppa insieme a Gabi. Un gesto, quello di Antoine, molto apprezzato sia dai suoi compagni sia dalla dirigenza del club. Un piccolo grande gesto di un petit diable dal cuore tutt’altro che freddo.